Il cardinale Cipriani denuncia pressioni di gruppi di potere per ottenere la legalizzazione
dell’aborto in America Latina
Ieri durante l’omelia della Messa di ringraziamento nella ricorrenza del 187º anniversario
dell’indipendenza del Perù, l’arcivescovo di Lima, cardinale Juan Luis Cipriani, ha
invitato le autorità del Paese a riflettere sul bene evidente che il clima di pace
e di armonia assicurano alla vita umana, al matrimonio e alla famiglia, aspetti nevralgici
della società peruviana. Secondo quanto denunciato dal porporato, ripreso dall'Agenzia
Fides, “sono sempre più forti le pressioni di certi gruppi ideologici per ottenere
la legalizzazione dell’aborto nei Paesi dell’America Latina, tra cui il Perù. Questi
gruppi minoritari, facendo molto rumore mediatico e con campagne milionarie finanziate
dell’esterno, intendono intimorire il semplice cittadino, ricorrendo alla liberalizzazione
di nuove forme di aborto, con il pretesto della ‘salute riproduttiva’ e di altri slogan
che portano alla confusione”. Di fronte a questa situazione, la Chiesa difende oggi
più che mai la persona, “perché vede con preoccupazione alcune tendenze che tentano
di limitare il valore inviolabile della vita umana stessa, o di dissociarla del suo
ambiente naturale, quale è l’amore umano nel matrimonio e nella famiglia”. Il cardinale
Cipriani ha ribadito con chiarezza che il diritto alla vita “è un diritto che deve
essere riconosciuto da tutti, perché è un diritto fondamentale rispetto agli altri
diritti umani”. Secondo il porporato, ultimamente appare chiaro “che alcuni gruppi
del cosiddetto 'primo mondo' vogliono utilizzare i benefici della globalizzazione
imponendo la verità secondo la quale tutte le cose serie nella vita si riducono alle
transazioni di potere, al denaro e all’influenza esercitata negli ambiti della politica,
dell’economia e della comunicazione sociale”. Una visione che per il cardinale Cipriani
è un prodotto del materialismo pragmatico, “che disumanizza e maltratta la condizione
e la dignità delle relazioni umane, in particolar modo delle grandi maggioranze” e
contro la quale bisogna lottare fortemente. In tal senso è fondamentale il ruolo dell’educazione
per impostare una società migliore nella quale prevalgano i valori cristiani etici
e morali. “L’educazione – ha aggiunto il cardinale Cipriani - incomincia nella famiglia,
dove i genitori sono i primi responsabili, e deve trovare nella scuola il suo complemento
sussidiario. Non possiamo trascurare le scuole, perché nelle scuole si forma organicamente
e sistematicamente la gioventù per un numero considerevole di anni”. (R.P.)