2008-07-30 12:27:00

I vescovi africani rilanciano l'evangelizzazione delle culture del continente per rispondere alle sfide della secolarizzazione


L’evangelizzazione della cultura e l’inculturazione del Vangelo richiedono in Africa “testimoni che siano profeti e santi”. E’ quanto scrive in un articolo pubblicato dall’Osservatore Romano il segretario del Pontificio Consiglio della Cultura, padre Bernard Ardura, commentando l’incontro tenutosi a Bagamoyo, in Tanzania, dal 23 al 26 luglio ed incentrato sul tema della nuova evangelizzazione nel contesto della globalizzazione. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

 
Dall’incontro, promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura, è emersa la priorità di promuovere in Africa “una inculturazione sempre più approfondita ed effettiva”: la rottura tra il Vangelo e le culture – si legge nell’articolo di padre Bernard Ardura - è messa in luce dagli effetti congiunti di mondializzazione e secolarizzazione. La globalizzazione, anche se “fonte di progresso e di apertura nei rapporti tra i popoli”, diffonde “controvalori morali e culturali”. La secolarizzazione, che pretende di liberare l’uomo da Dio, “crea un mondo senza Dio e alla fine contro l’uomo”. Per rispondere a queste minacce, i vescovi che hanno partecipato all’incontro, hanno avanzato diverse proposte pastorali.

 
La Chiesa in Africa – scrive il segretario del Pontificio Consiglio della Cultura – deve promuovere “l’intelligenza del mistero cristiano e l’intelligenza delle culture” al fine di manifestare il volto del Dio dell’amore. In base a quanto indicato dai presuli, occorre anche dedicare una particolare attenzione alla formazione di sacerdoti, religiosi, religiose, catechisti, laici e teologi. Solo così potrà essere assimilato “l’insegnamento della Chiesa” e si potrà testimoniare il Vangelo “in un contesto culturale spesso estraneo alla fede cristiana”.

 
I giovani – sottolinea padre Bernard Ardura – sono i primi destinatari della pastorale della cultura, perché “oggi sono particolarmente indeboliti dallo sradicamento culturale principalmente dovuto alle migrazioni che li privano del loro ambiente culturale naturale, della trasmissione del loro patrimonio culturale e religioso”. I presuli responsabili della pastorale della cultura e i delegati delle Conferenze episcopali dell’Africa hanno quindi affermato che l’inculturazione interiorizzata con la fede - si legge infine nell’articolo – è “l’unica in grado di condurre alla conversione e alla santità”. E' l’unica in grado di “offrire al mondo il vero senso della vita e rivelargli la bellezza dell’amicizia con Cristo”.







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