2008-07-29 15:15:22

Stallo nel negoziato sul futuro dello Zimbabwe


Stallo nel negoziato sul futuro dello Zimbabwe. Per i colloqui in corso a Pretoria, in Sudafrica, il portavoce dell'opposizione, George Sibotshiwe, parla infatti di “impasse”. Ieri alle trattative era arrivato d'urgenza anche il leader dell'opposizione Morgan Tsvangirai, per dibattere su una spartizione del potere con la delegazione del presidente Robert Mugabe, al fine di dar vita ad un governo di unità nazionale e ad una nuova Costituzione. L'opposizione chiede che Tsvangirai venga nominato primo ministro, mentre al capo dello Stato - rieletto a giugno in un voto boicottato dal Movimento per il cambiamento democratico - sarebbe concessa solo una presidenza onorifica. Mugabe, invece, punta al riconoscimento pieno della carica di presidente e propone per Tsvangirai il ruolo di terzo vicepresidente. Sulla situazione politica ad Harare, Giada Aquilino ha intervistato il prof. Pierluigi Valsecchi, docente di Storia dell’Africa all’Università di Teramo:RealAudioMP3

R. – In questo momento le parti avanzano richieste di massima in prospettiva del raggiungimento di un compromesso. Di fatto, i negoziati - secondo alcuni - dovrebbero riprendere nei prossimi giorni: c’è chi dice che l’impasse entro sabato sarà risolta.
 
D. – Una spartizione del potere è davvero possibile?
 
R. – L’accordo raggiunto lunedì della settimana scorsa è molto impegnativo per l’opposizione: Tsvangirai ha già accettato di riconoscere Mugabe come capo dello Stato, nella prospettiva di una apertura di un tavolo per rinegoziare la Costituzione del Paese e giungere ad una situazione di equilibrio. Per questo, fra l’altro, Tsvangirai è stato anche contestato dal suo partito, che gli rimprovera per esempio di essere giunto ad un accordo senza chiedere la liberazione dei sostenitori del Movement for Democratic Ch’ange, incarcerati durante i disordini dei mesi passati.
 
D. – L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno rafforzato le sanzioni nei confronti di Harare. Come incide questa linea su quanto succede in Zimbabwe?
 
R. - Lo Zimbabwe oggi è un Paese in una situazione economica disastrata; secondo certe fonti, almeno un terzo della popolazione soffrirebbe la fame; una gran parte di questa massa di gente avrebbe addirittura lasciato il Paese, creando problemi molto grossi negli Stati confinanti, compreso il Sudafrica, che media la trattativa tra Mugabe e Tsvangirai. Le sanzioni hanno quindi un valore simbolico e politico, nel senso che vanno a chiarire la posizione di una serie di attori internazionali nei confronti del potere di Mugabe, sottolineando la necessità di arrivare ad una svolta democratica del Paese.







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