La Chiesa contro l'emarginazione di indigeni e campesinos in America Latina
Sono 120 i progetti approvati in favore delle popolazioni latino-americane dalla Fondazione
Populorum Progressio, che si è riunita dal 9 all’11 luglio scorso a Guadalajara, in
Messico. In una nota, riportata dall’agenzia Sir, si legge che il rapido processo
di urbanizzazione del continente e l’imposizione della cultura post-moderna hanno
isolato gli indigeni e i campesinos “dal contesto sociale e dallo sviluppo al quale
altri hanno potuto accedere. Hanno in tal modo subito – si legge nella nota- una
vasta emarginazione e la mancanza di protezione, perdendo ingiustamente, tante volte,
la proprietà delle loro terre”. Nel corso della riunione, c’è stata la riconferma
alla presidenza dell’organismo vaticano, voluto da Papa Giovanni Paolo II nel 1992,
il card. Juan Sandoval Íñiguez, arcivescovo di Guadalajara. Via libera anche a 200
progetti dei 230 presentati da missionari e gruppi operanti in America Latina e nei
Caraibi. A presentare il maggior numero di iniziative sono stati il Brasile e la
Colombia, a seguire il Perù e l’Ecuador. Della somma distribuita, oltre due milioni
di dollari derivano dalla Chiesa italiana e dalla CEI. Nei 16 anni di operatività
della fondazione sono stati donati più di 24 milioni di dollari per un totale di 2200
progetti sostenuti. La fondazione, sempre nella nota, raccomanda che gli stessi progetti
siano vagliati e approvati dai vescovi delle diocesi interessati. (B.C.)