Bombe in India: per mons. Fernandes “i terroristi vogliono dividere il Paese”
“Un attacco all’armonia sociale dell’intera India, portato da pochi fanatici che causano
morte e devastazione”: così l’arcivescovo Stanislaus Fernandes, segretario generale
della Conferenza episcopale cattolica indiana, ha commentato la serie di bombe che
sono esplose venerdì 25 e sabato 26 luglio nelle città di Ahmedabad, nel Gujarat,
e a Bangalore. Il prelato ha espresso ad AsiaNews la più ferma condanna nei confronti
degli atti terroristici, che vogliono soltanto “dividere la nazione e provocare nella
popolazione un senso di insicurezza e di paura”. La Chiesa cattolica indiana, ha fatto
sapere Fernandes, ha messo a disposizione i propri presidi medici per le vittime e
i feriti: “Abbiamo visto persone di ogni comunità correre subito ad aiutare senza
distinzione – ha riferito – con una solidarietà umana che ha prevalso. Sono preoccupato,
ma spero che l’amato popolo della nostra India sia unito nella tragedia e ci si aiuti
reciprocamente senza distinzione di casta o religione, senza lasciar prevalere il
tentativo di creare divisioni”. Ahmedabad e il Gujarat nel 2002 sono state scenario
di violenze frequenti tra musulmani e indù: gli attentati dei giorni scorsi, rivendicati
dal gruppo estremista islamico Indian Mujahideen, sarebbero la risposta a quegli episodi
mai dimenticati. (R.B.)