2008-07-26 13:57:55

Padre Lombardi sulla Via Crucis di Sydney: il "sacro" è sceso in strada e ha reso una città intera partecipe del mistero della Passione


Vedere Gesù carico della croce passare per le vie di una moderna metropoli e raggiungere il Calvario, tra i cristiani del 21.mo secolo. E' quanto accaduto con l'intensa rappresentazione della Via Crucis nelle strade di Sydney, venerdì scorso. Alla presenza del Papa, i giovani della 23.ma GMG hanno rivissuto il mistero della Passione di Cristo in un silenzio denso di preghiera, che ha catturato l'attenzione dei media di tutto il mondo. E' anch'esso un modo di rendere visibile il "sacro", proprio nei luoghi dove regna spesso l'indifferenza e la frenesia: lo sottolinea in questa nota il direttore della Sala Stampa Vaticana, e nostro direttore generale, padre Federico Lombardi:RealAudioMP3

Uno dei momenti culminanti delle Giornate della Gioventù di Sydney è stata certamente la Via Crucis attraverso la metropoli cosmopolita. La grande città secolare ha assistito, con stupore rispettoso, alla rappresentazione in veste moderna di un evento antico, ma di permanente, profondissima attualità.

 
La rievocazione delle stazioni della passione di Cristo ha percorso i luoghi simbolici della città - l’Opera, il Ponte, il porto - li ha resi testimoni di un mistero che interessa e coinvolge l’uomo e la donna di ogni tempo nel loro dolore, nel loro confronto con il male dentro e fuori di sé, con la violenza e con la morte.

 
Nella storia del mondo, non c’è racconto che scuota con più forza la coscienza dell’uomo di questo nucleo del Vangelo che è la Passione di Gesù. E’ grande merito delle Giornate della Gioventù di Sydney - come già di Toronto - aver dedicato un impegno così eccezionale per riproporlo non solo ai giovani partecipanti, ma anche alla città che li ospitava. E’ un annuncio grande e coraggioso, che cerca sinceramente di mettere la spettacolarità al servizio del messaggio spirituale e della preghiera. Una rappresentazione, certamente, ma appunto una “sacra“ rappresentazione nel solco della grande tradizione cristiana.

 
Di fronte e attorno a Gesù che soffre e muore gli altri attori, non solo spettatori, siamo noi. La grande città secolare non resta indifferente, ma riflette e si interroga. Come la “grande città” di Ninive che ascolta il profeta Giona, almeno per un giorno capisce che “non di solo pane vive l’uomo”. E forse non solo per un giorno, perché non sarà facile dimenticare quelle croci al tramonto, al termine del molo di Barangaroo, lungo le rive della baia.

 
La croce di Gesù, morto e risorto per noi, rimane la parola più efficace di salvezza che ci è dato annunciare, la “misura” più sicura della nostra vita, come ha detto il Papa. E’ bene che i giovani lo sperimentino, perché sarà così anche per la città di domani, nel terzo millennio e in quelli seguenti.







All the contents on this site are copyrighted ©.