L'agenda degli impegni di Benedetto XVI, dopo il prossimo soggiorno estivo in Alto
Adige, nell'intervista a padre Federico Lombardi
Sono giorni di parziale riposo quelli che Benedetto XVI sta trascorrendo nella sua
residenza di Castel Gandolfo, in attesa dell'ormai imminente soggiorno montano a Bressanone.
Per domani, il Papa è atteso da un importante udienza: quella al premier iracheno,
Nuri al-Maliki. Domenica presiederà la recita dell'Angelus nel Palazzo apostolico
di Castel Gandolfo, quindi lunedì, come detto, sarà in partenza per l'Alto Adige.
Ma, nonostante le vacanze ormai vicine, fervono i preparativi per i prossimi viaggi
del Pontefice - prima a Cagliari e poi a Parigi e Lourdes - entrambi in programma
a settembre. Su questi appuntamenti, a partire dall’importante incontro col premier
iracheno, ascoltiamo il direttore della Sala Stampa Vaticana, e nostro direttore generale,
padre Federico Lombardi, al microfono di Sergio Centofanti:
R. -
Questa udienza al premier dell’Iraq ha certamente un grande significato, proprio pensando
alla problematica della pace nel mondo e ad un’area così cruciale come è quella del
Medio Oriente. Ma lo è anche pensando ai problemi che vivono i cattolici e i cristiani
in genere in questo Paese, dove li sappiamo essere in difficoltà: ricordiamo anche
la morte di mons. Rahho e l’emigrazione, in un certo senso costretta, di tanti cristiani
da questo Paese. E’ quindi una nazione alla quale guardiamo tutti con molta partecipazione
e con molta preoccupazione. Il Papa certamente lo ha presente nella sua preghiera
ogni giorno.
D. - Lunedì prossimo il Papa si recherà
a Bressanone, in alto Adige, per un periodo di riposo fino all’11 agosto…
R.
- Bressanone come luogo delle vacanze è una novità rispetto agli anni passati. E’
una scelta intenzionale del Papa: è proprio lui che ha voluto infatti andare a Bressanone,
località collegata a tanti ricordi della sua vita. Vorrei anche dire che è un luogo
di particolare valore per la cultura di lingua tedesca: quello che noi chiamiamo Alto
Adige e che in tedesco si chiama Südtirol è infatti un punto fondamentale per la storia
della cultura di lingua tedesca e certamente il Papa, come grande uomo di cultura,
si può sentire a suo agio in questa area. Speriamo che sia un tempo di riposo. Non
sono previsti impegni, se non quello - che è già diventato tradizionale - dell’incontro
con i sacerdoti, soprattutto della diocesi e comunque dell’area. Sarà certo una conversazione
ricca ed interessante, come lo è stata sempre negli anni passati.
D.
- E poi ci sono gli appuntamenti di settembre…
R.
- Ovviamente, noi guardiamo anche al mese di settembre, quando il Papa avrà subito
degli impegni importanti: il viaggio a Cagliari e il viaggio in Francia, a Parigi
e a Lourdes. Dopo ci sarà anche il Sinodo dei vescovi, al quale naturalmente il Papa
si sta già preparando. E’ possibile anche che dedichi del tempo - se tutto va bene
e se si trova riposato e in buone condizioni per lavorare - alla seconda parte del
suo libro su Gesù o al completamento della sua Enciclica sociale, che attendiamo da
tempo. Oppure, chissà che non stia pensando ad altro: anche l’anno scorso ci ha donato
quell’Enciclica sulla speranza, che in certo senso non ci aspettavamo ma che in lui
è certamente maturata nella profondità della sua preghiera e della sua riflessione.
Speriamo dunque sia un tempo buono per il Papa, nel quale si possano raggiungere
tutti gli scopi di riposo fisico e spirituale che se ne attendono.