Attesa a Bressanone per l'arrivo del Papa, il 28 luglio. Intervista con mons. Egger
Sarà lui, lunedì prossimo, a dargli il benvenuto, insieme con le autorità civili,
mentre le campane suoneranno a distesa in segno di saluto. Mons. Wilhelm Egger,
vescovo di Bolzano-Bressanone, si prepara ad accogliere Benedetto XVI, che a mezzogiorno
del 28 luglio è atteso per il primo dei 15 giorni di vacanza montana a Bressanone.
Noti da tempo i due momenti pubblici che scandiranno il soggiorno del Papa: le recite
dell’Angelus del 3 e del 10 agosto a Piazza Duomo, prima della partenza prevista per
l’11. Al microfono di Luca Collodi, mons. Egger descrive il clima che si respira
in città e nella sua diocesi:
R. –
C’è una grande attesa per questo soggiorno del Santo Padre. Tante persone mi dicono
che è una grande gioia ed anche un onore che il Papa venga da noi. Ormai le cose tecniche
sono fatte ed abbiamo anche l’elenco di tutte le persone che verranno ai due Angelus.
Il Santo Padre, infatti, il 3 e il 10 agosto reciterà l’Angelus in piazza Duomo, dove
possono entrare solo 9 mila persone. Per la sicurezza tutti devono dare il nome e
il numero della carta d’identità e quindi sappiamo chi sono le 9 mila persone. Questo
ormai è stato fatto.
D. – Mons. Egger, gli Angelus
del 3 e del 10 agosto saranno gli unici impegni pubblici di Papa Benedetto XVI?
R.
– C’è un primo impegno diciamo pubblico, quando arriverà nella piazzetta davanti al
Seminario. Sarà un’accoglienza, come dire, di tipo familiare, non ci saranno discorsi
ufficiali. Poi oltre ai due Angelus, c’è anche un incontro con il clero il 6 agosto,
che è poi anche il giorno di una bellissima festa, quella della Trasfigurazione di
Cristo, quindi anche un bel giorno liturgico. In questi giorni, stiamo raccogliendo
un po’ le domande che i sacerdoti vorrebbero rivolgere al Santo Padre, che si è dichiarato
disponibile a rispondere a domande precise. Sono molte le richieste di persone che
vorrebbero incontrare il Papa. Chi vorrebbe invitarlo a pranzo, chi propone delle
passeggiate bellissime, chi vorrebbe fare un colloquio teologico-pastorale con lui.
Il coordinatore del soggiorno papale, mi ha detto che non ha più continuato a contare
le richieste quando è arrivato al numero di 200.
D.
– Mons. Egger, il Papa conosce bene la zona...
R.
– Mi arrivava sempre la sua richiesta di accoglienza nel Seminario Maggiore. Ogni
anno una lettera molto gentile e poi, alla fine, un ringraziamento. Penso che se lui
ha trascorso bene ben dieci soggiorni nel Seminario Maggiore, speriamo che anche questa
volta ritrovi quella calma che lui vuole soprattutto per il tempo della preghiera.
Ma gli piace moltissimo anche la grande biblioteca del Seminario. Non so se questa
volta lui si metterà anche un po’ a scrivere. Noi speriamo che trovi il riposo dell’anima
e del corpo. Spetta a noi difendere la sua privacy di fronte a tante richieste. Dobbiamo
garantire che Benedetto XVI abbia veramente questa calma di cui ha bisogno, dopo gli
impegni forti delle ultime settimane.