Memoria di Santa Maria Maddalena. Il Papa: la prima testimone della Risurrezione di
Cristo ci ricorda che l'amore di Dio è più forte del peccato e della morte
La liturgia del 22 luglio porta all’attenzione dei cristiani di tutto il mondo una
delle figure femminili più straordinarie del Vangelo e, insieme, delle più enigmatiche:
quella di Maria Maddalena. Quasi nessun altro tra i personaggi del Nuovo Testamento
ha suscitato e suscita ancora oggi dibattiti, ipotesi, produzioni letterarie più o
meno attendibili. Ma anche il più recente Magistero della Chiesa ha contribuito a
fare chiarezza sulla Maddalena, come ci ricorda in questo servizio Alessandro De
Carolis: (musica)
La
sorella di Lazzaro? La peccatrice pentita? L’adultera salvata e perdonata da Gesù?
Per lungo tempo gli esegeti hanno scandagliato le Scritture alla ricerca di analogie
e occorrenze per stabilire se l’una fosse anche tutte le altre: se nella vita di Maria
di Màgdala vivessero anche le altre Marie e alcune delle altre figure femminili che
da duemila anni si stagliano con più forza sullo sfondo dei tanti personaggi del Vangelo.
E l’incertezza di una identificazione precisa, priva di ombre, ne ha aumentato il
fascino: un appeal al quale non si sono sottratti scrittori di libri e registi di
film e sedicenti studiosi, che hanno per lei ricreato scenari rigorosi e verosimili,
o fantasiosi e inverosimili, alcuni sconfinanti all’eccesso in ambientazioni romanzesche
basate su apocrifi dove le seduzioni della leggenda hanno più diritti della correttezza
filologica. In sostanza, due millenni di parole e congetture che in fondo si riducono
a una domanda: chi era la Maddalena?
La Chiesa, che
l’ha proclamata Santa, risponde rinviando a quella scena dove tutto c’è di palpitante
- ansia, ricerca, paura, incontro, commozione, gioia - tranne che il dubbio. L’uomo
che si rivolge a quella donna in lacrime davanti a una tomba che non doveva essere
vuota lo fa pronunciando chiaramente un nome: “Maria!”. Non c’è esitazione in Gesù,
quando rivede colei che aveva avuto il coraggio di assisterlo fino all’ultimo istante,
di dimostrare in pubblico di essere amica di quel condannato a morte e di sua madre.
Gesù la conosce bene, conosce soprattutto il miracolo avvenuto nel cuore della donna
di Màgdala. Lo ricorda Benedetto XVI il 23 luglio di due anni fa, all’Angelus dalla
Valle d’Aosta:
“Santa Maria Maddalena, discepola
del Signore, che nei Vangeli occupa un posto di primo piano. San Luca la annovera
tra le donne che avevano seguito Gesù dopo essere state ‘guarite da spiriti cattivi
e da infermità’, precisando che da lei ‘erano usciti sette demoni’”.
Sette
demoni. Presenze che lasciano vuoto il sepolcro di un’anima persa prima dell’incontro
con Cristo e la rendono per questo luogo ideale per accogliere la notizia inconcepibile
della Risurrezione. Inconcepibile per chiunque ma non per lei, che aveva avuto il
cuore popolato di ombre e l’aveva avuto guarito da Colui che aveva detto: “Io sono
la Luce”. Dunque, spiega ancora Benedetto XVI:
“La
storia di Maria di Màgdala richiama a tutti una verità fondamentale: discepolo di
Cristo è chi, nell'esperienza dell'umana debolezza, ha avuto l'umiltà di chiedergli
aiuto, è stato da Lui guarito e si è messo a seguirLo da vicino, diventando testimone
della potenza del suo amore misericordioso, più forte del peccato e della morte”.
Davanti al sepolcro vuoto e al Maestro vivo che le chiede
di essere riconosciuto come lui l’ha riconosciuta, Maria Maddalena diventa la prima
annunciatrice dell’essenza del cristianesimo, la Risurrezione. Lo diventa prima degli
Apostoli: anzi è lei l’“apostola degli apostoli”, dirà secoli dopo San Tommaso d’Aquino.
Che aggiungerà, citato dal Papa all’udienza generale del 14 febbraio 2007, questo
commento:
“Come una donna aveva annunciato al
primo uomo parole di morte, così una donna per prima annunziò agli apostoli parole
di vita”. Questa allora, e non altre, è Maria di Màgdala.