Nuova primavera delle vocazioni religiose femminili
La mancanza di punti di riferimento, il pensiero debole e la relativizzazione del
carisma: erano queste le cause principali del calo delle vocazioni femminili registrato
negli ultimi 40 anni, secondo quanto riferito da German Sanchez, direttore dell’Istituto
superiore di Scienze religiose (ISSR) dell’ateneo Pontificio Regina Apostolorum, intervistato
dall’agenzia Zenit. La situazione delle nuove generazioni, però, a detta del direttore
dell’ISSR, è molto migliorata: le vocazioni, soprattutto straniere, stanno emergendo
con una nuova impostazione, specialmente all’interno delle Congregazioni che stanno
apportando modifiche alla pastorale vocazionale. “Il carisma è la base su cui deve
sorgere la spiritualità – ha detto – le nuove generazioni hanno sete di spiritualità
con punti fermi e stanno orientandosi verso questo profilo”. Secondo Sanchez oggi,
però, bisogna “andare a bussare al cuore delle ragazze, cioè far loro coltivare la
vita cristiana e spirituale”, un lavoro che prima veniva svolto “dalla famiglia, dalla
scuola, dalla parrocchia, mentre adesso non lo fa nessuno”. “La vocazione è la risposta
a una chiamata – ha continuato – ma se le ragazze non sono state abituate a sentire
la voce del Signore…”. Sanchez afferma che sono in aumento anche le vocazioni alla
vita contemplativa e di clausura e racconta come l’ISSR stia lavorando per colmare
le lacune di preparazione che a volte presentano le consacrate che provengono da Paesi
in via di sviluppo. “La Conferenza episcopale del Perù ha chiamato l’ISSR a tenere
un corso per formatrici e superiore di comunità – ha dichiarato ancora Sanchez – ed
altre richieste stanno arrivando da varie parti del mondo”. In autunno, infine, saranno
pubblicati una ventina di libri sulla vita religiosa femminile in una collana intitolata
“Sequela di Cristo”. (R.B.)