La Messa per la Giornata Mondiale della Gioventù all'Ippodromo di Randwick. Omelia
del Papa
Pubblichiamo il testo integrale dell'omelia del Papa alla Messa di questa mattina
all'Ippodromo di Randwick:
Cari amici, “avrete forza dallo Spirito Santo
che scenderà su di voi” (At 1,8). Abbiamo visto realizzata questa promessa! Nel giorno
di Pentecoste, come abbiamo ascoltato nella prima lettura, il Signore risorto, seduto
alla destra del Padre, ha inviato lo Spirito sui discepoli riuniti nel Cenacolo. Per
la forza di questo Spirito, Pietro e gli Apostoli sono andati a predicare il Vangelo
fino ai confini della terra. In ogni età ed in ogni lingua la Chiesa continua a proclamare
in tutto il mondo le meraviglie di Dio e invita tutte le nazioni e i popoli alla fede,
alla speranza e alla nuova vita in Cristo. In questi giorni anch’io sono venuto,
come Successore di san Pietro, in questa stupenda terra d’Australia. Sono venuto a
confermare voi, miei giovani fratelli e sorelle, nella vostra fede e ad aprire i vostri
cuori al potere dello Spirito di Cristo e alla ricchezza dei suoi doni. Prego perché
questa grande assemblea, che unisce giovani “di ogni nazione che è sotto il cielo”
(At 2,5), diventi un nuovo Cenacolo. Possa il fuoco dell’amore di Dio scendere a riempire
i vostri cuori, per unirvi sempre di più al Signore e alla sua Chiesa e inviarvi,
come nuova generazione di apostoli, a portare il mondo a Cristo! “Avrete forza
dallo Spirito Santo che scenderà su di voi”. Queste parole del Signore Risorto hanno
uno speciale significato per quei giovani che saranno confermati, segnati con il dono
dello Spirito Santo, durante questa Santa Messa. Ma queste parole sono anche indirizzate
ad ognuno di noi, a tutti coloro cioè che hanno ricevuto il dono dello Spirito di
riconciliazione e della nuova vita nel Battesimo, che lo hanno accolto nei loro cuori
come loro aiuto e guida nella Confermazione e che quotidianamente crescono mediante
i suoi doni di grazia nella Santa Eucaristia. In ogni Messa, infatti, lo Spirito Santo
discende nuovamente, invocato nella solenne preghiera della Chiesa, non solo per trasformare
i nostri doni del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue del Signore, ma anche per
trasformare le nostre vite, per fare di noi, con la sua forza, “un solo corpo ed un
solo spirito in Cristo”. Ma che cosa è questo “potere” dello Spirito Santo? E’
il potere della vita di Dio! E’ il potere dello stesso Spirito che si librò sulle
acque all’alba della creazione e che, nella pienezza dei tempi, rialzò Gesù dalla
morte. E’ il potere che conduce noi e il nostro mondo verso l’avvento del Regno di
Dio. Nel Vangelo di oggi, Gesù annuncia che è iniziata una nuova era, nella quale
lo Spirito Santo sarà effuso sull’umanità (cfr Lc 4,21). Egli stesso, concepito per
opera dello Spirito Santo e nato dalla Vergine Maria, è venuto tra noi per portarci
questo Spirito. Come sorgente della nostra nuova vita in Dio, lo Spirito Santo è anche,
in un modo molto vero, l’anima della Chiesa, l’amore che ci lega al Signore e tra
di noi e la luce che apre i nostri occhi per vedere le meraviglie della grazia di
Dio in tutti noi. Qui in Australia, questa “grande terra meridionale dello Spirito
Santo”, noi tutti abbiamo avuto una magnifica esperienza della presenza e della potenza
dello Spirito nella bellezza della natura. I nostri occhi sono stati aperti per vedere
il mondo attorno a noi come veramente è: “ricolmo”, come dice il poeta “della grandezza
di Dio”, ripieno della gloria del suo amore creativo. Anche qui, in questa grande
assemblea di giovani cristiani provenienti da tutto il mondo, abbiamo avuto una vivida
esperienza della presenza e della forza dello Spirito nella vita della Chiesa. Abbiamo
visto la Chiesa per quello che veramente è: Corpo di Cristo, vivente comunità d’amore,
comprendente gente di ogni razza, nazione e lingua, di ogni tempo e luogo, nell’unità
nata dalla nostra fede nel Signore risorto. La forza dello Spirito non cessa mai
di riempire di vita la Chiesa. Attraverso la grazia dei Sacramenti della Chiesa, questa
forza fluisce anche nel nostro intimo, come un fiume sotterraneo che nutre lo spirito
e ci attira sempre più vicino alla fonte della nostra vera vita, che è Cristo. Sant’Ignazio
di Antiochia, che morì martire a Roma all’inizio del secondo secolo, ci ha lasciato
una splendida descrizione della forza dello Spirito che dimora dentro di noi. Egli
ha parlato dello Spirito come di una fontana di acqua viva che zampilla nel suo cuore
e sussurra: “Vieni, vieni al Padre!” (cfr Ai Romani, 6,1-9). Tuttavia questa forza,
la grazia dello Spirito, non è qualcosa che possiamo meritare o conquistare; possiamo
solamente riceverla come puro dono. L’amore di Dio può effondere la sua forza solo
quando gli permettiamo di cambiarci dal di dentro. Noi dobbiamo permettergli di penetrare
nella dura crosta della nostra indifferenza, della nostra stanchezza spirituale, del
nostro cieco conformismo allo spirito di questo nostro tempo. Solo allora possiamo
permettergli di accendere la nostra immaginazione e plasmare i nostri desideri più
profondi. Ecco perché la preghiera è così importante: la preghiera quotidiana, quella
privata nella quiete dei nostri cuori e davanti al Santissimo Sacramento e la preghiera
liturgica nel cuore della Chiesa. Essa è pura ricettività della grazia di Dio, amore
in azione, comunione con lo Spirito che dimora in noi e ci conduce, attraverso Gesù,
nella Chiesa, al suo Padre celeste. Nella potenza del suo Spirito, Gesù è sempre presente
nei nostri cuori, aspettando quietamente che ci disponiamo nel silenzio accanto a
Lui per sentire la sua voce, restare nel suo amore e ricevere la “forza che proviene
dall’alto”, una forza che ci rende idonei ad essere sale e luce per il nostro mondo. Nella
sua Ascensione, il Signore Risorto, disse ai suoi discepoli: “Sarete miei testimoni...
fino ai confini del mondo” (At 1,8). Qui, in Australia, ringraziamo il Signore per
il dono della fede, che è giunto fino a noi, in questo tempo e in questo luogo, come
un tesoro trasmesso di generazione in generazione nella comunione della Chiesa. Qui,
in Oceania, ringraziamo in modo speciale tutti quegli eroici missionari, sacerdoti
e religiosi impegnati, genitori e nonni cristiani, maestri e guide che hanno edificato
la Chiesa in queste terre. Testimoni come la Beata Maria MacKillop, San Pietro Chanel,
il Beato Pietro To Rot e molti altri! La forza dello Spirito, rivelata nelle loro
vite, è ancora all’opera nelle iniziative di bene che hanno lasciato, nella società
che hanno plasmato e che ora è consegnata a voi. Cari giovani, permettetemi di
farvi ora una domanda. Che cosa lascerete voi alla prossima generazione? State voi
costruendo le vostre esistenze su fondamenta solide, state costruendo qualcosa che
durerà? State vivendo le vostre vite in modo da fare spazio allo Spirito in mezzo
ad un mondo che vuole dimenticare Dio, o addirittura rigettarlo in nome di un falso
concetto di libertà? Come state usando i doni che vi sono stati dati, la “forza” che
lo Spirito Santo è anche ora pronto a effondere su di voi? Che eredità lascerete ai
giovani che verranno? Quale differenza voi farete? La forza dello Spirito Santo
non ci illumina soltanto né solo ci consola. Ci indirizza anche verso il futuro, verso
l’avvento del Regno di Dio. Che magnifica visione di una umanità redenta e rinnovata
noi scorgiamo nella nuova era promessa dal Vangelo odierno! San Luca ci dice che Gesù
Cristo è il compimento di tutte le promesse di Dio, il Messia che possiede in pienezza
lo Spirito Santo per comunicarlo all’intera umanità. L’effusione dello Spirito di
Cristo sull’umanità è un pegno di speranza e di liberazione contro tutto quello che
ci impoverisce. Tale effusione dona nuova vista al cieco, manda liberi gli oppressi,
e crea unità nella e con la diversità ( cfr Lc 4,18-19; Is 61,1-2). Questa forza può
creare un mondo nuovo: può “rinnovare la faccia della terra” (cfr Sal 104, 30)!
Rafforzata
dallo Spirito e attingendo ad una ricca visione di fede, una nuova generazione di
cristiani è chiamata a contribuire all’edificazione di un mondo in cui la vita sia
accolta, rispettata e curata amorevolmente, non respinta o temuta come una minaccia
e perciò distrutta. Una nuova era in cui l’amore non sia avido ed egoista, ma puro,
fedele e sinceramente libero, aperto agli altri, rispettoso della loro dignità, un
amore che promuova il loro bene e irradi gioia e bellezza. Una nuova era nella quale
la speranza ci liberi dalla superficialità, dall’apatia e dalla chiusura che mortificano
le nostre anime e avvelenano i rapporti umani. Cari giovani amici, il Signore vi sta
chiedendo di essere profeti di questa nuova era, messaggeri del suo amore, capaci
di attrarre la gente verso il Padre e di costruire un futuro di speranza per tutta
l’umanità. Il mondo ha bisogno di questo rinnovamento!
In molte nostre
società, accanto alla prosperità materiale, si sta allargando il deserto spirituale:
un vuoto interiore, una paura indefinibile, un nascosto senso di disperazione. Quanti
dei nostri contemporanei sono come cisterne screpolate e vuote (cfr Ger 2,13) in una
disperata ricerca di significato, di quell’ultimo significato che solo l’amore può
dare? Questo è il grande e liberante dono che il Vangelo porta con sé: esso rivela
la nostra dignità di uomini e donne creati ad immagine e somiglianza di Dio. Rivela
la sublime chiamata dell’umanità, che è quella di trovare la propria pienezza nell’amore.
Esso dischiude la verità sull’uomo, la verità sulla vita.
Anche la Chiesa
ha bisogno di questo rinnovamento! Ha bisogno della vostra fede, del vostro idealismo
e della vostra generosità, così da poter essere sempre giovane nello Spirito. Nella
seconda Lettura di oggi, l’apostolo Paolo ci ricorda che ogni singolo Cristiano ha
ricevuto un dono che deve essere usato per edificare il Corpo di Cristo. La Chiesa
ha specialmente bisogno del dono dei giovani, di tutti i giovani. Essa ha bisogno
di crescere nella forza dello Spirito che anche adesso dona gioia a voi giovani e
vi ispira a servire il Signore con allegrezza. Aprite il vostro cuore a questa forza!
Rivolgo questa appello in modo speciale a coloro che sono chiamati alla vita sacerdotale
e consacrata. Non abbiate paura di dire il vostro “sì” a Gesù, di trovare la vostra
gioia nel fare la sua volontà, donandovi completamente per arrivare alla santità e
facendo uso dei vostri talenti a servizio degli altri! Fra poco celebreremo il
sacramento della Confermazione. Lo Spirito Santo discenderà sui candidati; essi saranno
“segnati” con il dono dello Spirito e inviati ad essere testimoni di Cristo. Che
cosa significa ricevere il “sigillo” dello Spirito Santo? Significa essere indelebilmente
segnati, inalterabilmente cambiati, significa essere nuove creature. Per coloro che
hanno ricevuto questo dono, nulla può mai più essere lo stesso! Essere “battezzati”
nello Spirito significa essere incendiati dall’amore di Dio. Essersi “abbeverati”
allo Spirito (cfr 1 Cor 12,13) significa essere rinfrescati dalla bellezza del piano
di Dio per noi e per il mondo, e divenire a nostra volta una fonte di freschezza per
gli altri. Essere “sigillati con lo Spirito” significa inoltre non avere paura di
difendere Cristo, lasciando che la verità del Vangelo permei il nostro modo di vedere,
pensare ed agire, mentre lavoriamo per il trionfo della civiltà dell’amore. Nell’elevare
la nostra preghiera per i confermandi, preghiamo anche perché la forza dello Spirito
Santo ravvivi la grazia della nostra personale Confermazione. Voglia lo Spirito versare
i suoi doni in abbondanza su tutti i presenti, sulla città di Sydney, su questa terra
di Australia e su tutto il suo popolo. Che ciascuno di noi sia rinnovato nello spirito
della sapienza e dell’intelligenza, lo spirito del giusto giudizio e del coraggio,
lo spirito della conoscenza e della pietà, lo spirito della meraviglia e del timore
alla presenza di Dio! Attraverso l’amorevole intercessione di Maria, Madre della
Chiesa, possa questa ventitreesima Giornata Mondiale della Gioventù essere vissuta
come un nuovo Cenacolo, così che tutti noi, ardenti del fuoco dell’amore dello Spirito
Santo, possiamo continuare a proclamare il Signore risorto e attrarre ogni cuore a
lui. Amen!
Saluto di cuore i giovani di lingua italiana, ed estendo il mio
affettuoso pensiero a quanti sono originari dell’Italia e vivono in Australia. Al
termine di questa straordinaria esperienza di Chiesa, che ci ha fatto vivere una rinnovata
Pentecoste, tornate a casa rinvigoriti dalla forza dello Spirito Santo. Siate testimoni
di Cristo risorto, speranza dei giovani e dell’intera famiglia umana!
La
versione integrale del discorso del Santo Padre verrà pubblicata sul sito Internet
della Santa Sede www.vatican.va e sull'Osservatore Romano.