In difesa della vita e della famiglia: l’esperienza del Centro per la
Vita di Ostia
“Chi salva una vita – si legge nel Talmud – salva il mondo intero”. Una verità che
sperimentano concretamente al Centro per la Vita di Ostia, struttura che da
20 anni aiuta le madri in difficoltà a scegliere la vita. Negli anni, il Centro ha
ampliato il suo campo d’azione ed oggi è in prima linea nella lotta all’usura e alla
tossicodipendenza. Ecco come è nato il Centro per la Vita di Ostia, nel racconto della
sua responsabile Flora Tramontana, intervistata da Alessandro Gisotti: (musica) R.
- Il Centro per la Vita è nato sotto una spinta ben precisa: il tentativo di contrastare,
in qualche modo, l’aborto, e di promuovere la maternità. Quando siamo nati, nel 1988,
Ostia deteneva il triste primato degli aborti. D. – Come, in
questi 20 anni, ha lavorato concretamente il Centro per la Vita? R.-
Abbiamo anzitutto attivato una rete intorno alle persone, perché l’esperienza, ed
anche l’intuito, all’inizio, ci faceva capire che molto spesso una delle cause che
potevano spingere una donna a scegliere per l’aborto era la solitudine. C’era, quindi,
la difficoltà di affrontare le varie problematiche, da soli. Ci siamo dati da fare
per ricostruire, laddove mancava, e promuovere e sostenere laddove c’era, anzitutto
la rete familiare, poi la rete amicale, la rete dei servizi locali, istituzionali.
Laddove la mamma poteva avere dei problemi sanitari, l’accompagnavamo presso le strutture
sanitarie. Una volta nato il bambino abbiamo continuato ad aiutare la mamma e la famiglia,
e questo penso che sia stato il motivo fondamentale per cui poi la gente ha cominciato
e ha continuato ad avere fiducia in noi. D. – Quindi, se vogliamo,
la mamma trova proprio quella rete di amicizia che forse le mancava. Un’assenza che
la stava portando ad una scelta drammatica, innanzitutto per lei... R.
– Certo! Questo è quello che tentiamo di fare da sempre. Tutti quanti gli aiuti concreti
che noi diamo alla mamma, ripeto, a cominciare dal latte per il bambino; tutti questi
aiuti sono proprio finalizzati a sostenere, a creare e a mantenere una rete di solidarietà,
in modo che la mamma o la famiglia non si sentano soli. Quando la mamma o la famiglia
sentono la vicinanza e il calore della comunità, tirano fuori tutte le risorse che
loro hanno. Abbiamo seguito una mamma e due bambini per diversi anni e l’abbiamo accompagnata
a fare un percorso di formazione, per l’inserimento lavorativo. Durante tutto questo
tempo, come l’abbiamo aiutata? Proprio con la vicinanza e facendoci carico dei suoi
bambini nel momento in cui lei doveva seguire questo corso. Adesso noi possiamo dire
che questa famiglia, che quando è arrivata da noi era veramente in un momento disastrato
– addirittura anche a rischio di separazione – ha ora un’altra prospettiva davanti.
Ha fatto gran parte del lavoro proprio grazie alla forza di volontà della mamma, ma
lei l’ha potuto fare perché ha trovato degli aiuti concreti, e soprattutto un accompagnamento
che ha saputo cogliere quelle che erano le problematiche e aiutarla a risolverle. (musica)