2008-07-20 15:17:36

Il cardinale Scola: la famiglia, risorsa decisiva per l’intera società


"La famiglia è in se stessa la prima forma di società”. Così ieri il cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, nel corso dell’omelia in occasione della Festa del Santissimo Redentore. Il Patriarca, rivolgendosi ai fedeli, ha tenuto una lunga riflessione sulle difficoltà della famiglia italiana di oggi definita però una “risorsa decisiva per il progresso dell’intera società”. Il porporato ha evidenziato come in Italia è esiguo il numero delle coppie che scelgono di formare una famiglia al di fuori del vincolo del matrimonio, e come il tasso di divorzio è tra i più bassi d’Europa. Sottolineando poi il valore della famiglia come “luogo educativo” e “la via privilegiata per cogliere e sviluppare la propria identità personale, il cardinale Scola ha evidenziato come “fino ad oggi la forza della famiglia ha compensato la spinta destabilizzante di scelte compiute a livello politico sociale in un’ottica prettamente individualistica”. Proprio su questo punto, il porporato ha ribadito la necessità di favorire il nucleo famigliare nel suo “ruolo sociale”. “Essa – ha detto il Patriarca di Venezia - è il luogo normale della soddisfazione dei bisogni elementari dei suoi membri, anche attraverso il godimento dei beni e dei servizi che vi vengono autoprodotti”. Il cardinale ha evidenziato l’importanza del lavoro femminile e della famiglia come “luogo di cura dei piccoli, degli anziani”, pertanto “il suo ruolo economico” deve essere compreso e valorizzato. “E’ urgente – ha detto il porporato - che lo Stato e le istituzioni pubbliche comprendano quali sono le strategie più opportune per tutelare e promuovere la famiglia”. “Un’autentica politica familiare – ha continuato - non va confusa con una generica politica di lotta alla povertà. Deve essere un insieme interconnesso d’interventi, in cui la coerenza è garantita dal fatto che l’obiettivo finale è il potenziamento delle relazioni familiari tra i sessi e le generazioni”. Sono due i campi di intervento indicati dal porporato: l’equità fiscale e la conciliazione tra famiglia e lavoro. Sottolineando l’importanza di un “fisco a misura di famiglia”, il cardinale ha affermato che una buona politica famigliare costituisce “una misura estremamente efficace nella prevenzione della povertà, facendo contribuire ciascuno secondo le reali disponibilità economiche, ma lasciando alle persone e alle famiglie risorse sufficienti per rispondere in modo libero e responsabile ai propri bisogni”. Urgente poi “un ampio ripensamento culturale a partire dal riconoscimento delle reciproche implicazioni delle due sfere di vita: famiglia e lavoro”. L’ultima parte della riflessione del Patriarca di Venezia è stata poi dedicata ad un importante interrogativo: a quale famiglia si fa riferimento? “L’aggettivo ‘famigliare’- ha aggiunto il cardinal Scola - deve essere sempre riferito ad un nucleo di coniugi, anche separati, con i propri figli. Solo così - ha continuato - appare chiaro il duplice intreccio tra sessi e generazioni che costituisce l’autentica famiglia. Quindi una valorizzazione dell’istituto matrimoniale è imprescindibile se si vuol perseguire il bene della famiglia quale cellula costitutiva della società”. Certo è che la stessa famiglia “non può pretendere di essere la risposta esauriente e definitiva alla domanda di salvezza che abita il cuore degli uomini”. Promuovendo la famiglia fondata sul matrimonio indissolubile tra l’uomo e la donna e aperta alla vita, ha aggiunto il cardinale Scola, umilmente la Chiesa continua a perseguire il mandato del Suo fondatore. “Il Vangelo della famiglia e della vita - ha concluso - è infatti il cuore del Vangelo del Dio incarnato”.(B.C.)







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