La Via Crucis di Sydney: intervista con il giovane attore che ha impersonato Gesù
Surreale silenzio e intenso raccoglimento hanno accompagnato la Via Crucis della Giornata
Mondiale della Gioventù, che ha avuto ieri per teatro il centro storico di Sydney.
Un gigantesco spazio teatrale all'aperto per un cast di 100 interpreti, sotto la direzione
artistica di padre Franco Cavarra, ex regista di opere liriche. Molti maxischermi
in vari punti di Sydney e poi oltre 200 mila pellegrini raccolti in sei località attorno
alla baia di Sydney per assistere alle 13 stazioni della Via Dolorosa che sono state
trasmesse in diretta Tv mondiale con un’audience di almeno 500 milioni di persone.
Ma ascoltiamo dalla voce di chi ha interpretato il ruolo di Cristo, il 27/enne italo-australiano
Alfio Stuto, che cosa abbia significato questa esperienza. L’intervista è del
nostro inviato a Sidney, Sean Lovett:
R. – What
I was doing is basicly… Quello che ho fatto è stato fondamentalmente riflettere
sulla mia vita e sulle emozioni che stavo vivendo, perché quello che vivo mi influenza.
Quindi, per esempio, quando sono stato trascinato verso la Croce sulla rampa, la mia
visione allora era quella della morte ed ero spaventato. Certamente, realisticamente,
l’emozione prende il sopravvento e diventi vulnerabile, perché vedi i soldati nei
loro occhi, e ti senti intimidito. E’ un processo in cui ognuno si apre all’altro
e mette la propria emozione, che gli appartiene nella vita, in relazione con l’opera
di Dio: la fede, la storia e così via.
D. – Cosa
volevi che arrivasse alla gente di questo?
R. – A
connection, a spiritual connection… Una connessione, una connessione spirituale
con la storia di Cristo, essere toccati dall’amore di Gesù e dalla ragione per cui
ha fatto questo. C’è così tanto amore. E’ così per tutti quelli che credono che Gesù
sia il figlio di Dio. E chiaramente quelli che credono, che hanno i valori cristiani,
i credenti possono avvicinarsi a Dio, possono davvero risvegliarsi. Quindi, tutto
questo è stato proprio un modo di avvicinarsi a Dio, di capire lo spirito e tutto
il resto. E’ stato fatto per tutti.
D. – Mi hai detto
di essere stato commosso dal fatto che la gente era fortemente coinvolta. Hai visto
delle persone piangere...
R. – Definetely. My heart’s... Certamente.
L’emozione del mio cuore era per il fatto che Dio stava parlando ad ogni persona come
individuo, che non sarebbe stato solo un rito. Pregavo perché fosse un fatto intimo.
Poi, quando la gente è arrivata, hanno parlato di interazione e, da come è andata,
penso sia accaduto proprio così. E quindi non possiamo chiedere di più, come credenti
e come attori.
D. – Cosa succederà dopo la GMG.
Passando per la città ho visto che hanno già tolto alcuni maxischermi. Cosa avverrà
della gioia di questi giorni?
R. – Grab on … Ci
aggrappiamo a quella gioia, perché gli schermi non ci sono più, ma lo Spirito è ancora
lì.