Gli USA presenti a Ginevra ai negoziati sul programma nucleare iraniano
“Un’occasione unica”: così il segretario di Stato statunitense, Condoleezza Rice,
ha definito l’incontro che si è aperto stamani a Ginevra sul programma nucleare iraniano,
a cui prende parte per la prima volta un diplomatico USA. Diversi i segnali positivi
che giungono dai capi delegazione, ma le posizioni di Iran e Stati Uniti restano ancora
molto distanti. Ce ne parla Marco Guerra:
Gli occhi
della comunità internazionale oggi sono tutti puntati su Ginevra, dove alle ore 11.30
di questa mattina si è aperto l’incontro sul nucleare iraniano tra l'alto rappresentante
dell'Unione Europea, Javier Solana, e il capo negoziatore dell'Iran, Said Jalili.
I colloqui, a quali partecipano gli altri rappresentanti del cosiddetto gruppo
5+1, saranno seguiti per la prima volta dal sottosegretario al Dipartimento
di Stato americano, William Burns. Una presenza di portata storica, se si considera
che dal 1980 Washington non ha rapporti diplomatici con Theran. Fra l’altro, i segnali
di distensione di questi giorni tra i due Paesi hanno suscitato diverse speranze,
ma l’ottimismo è stato stemperato da recenti dichiarazioni che dimostrano la distanza
tra le due posizioni. L'Iran spera che l'incontro di Ginevra porti alla definizione
di un ''quadro'' entro il quale svolgere i futuri negoziati per trovare una soluzione
diplomatica, escludendo però qualsiasi misura di congelamento delle attività di arricchimento
dell'uranio. Sulla linea opposta, quanto espresso dal segretario di Stato, Condoleezza
Rice, che pur definendo un’occasione unica la presenza americana ai negoziati, ha
precisato che gli Stati Uniti sono disposti a negoziare solo dopo la sospensione del
programma nucleare. Iraq Il parlamento iracheno ha approvato
il ritorno nel governo di sei esponenti della maggiore coalizione sunnita del Paese.
La svolta politica pone fine a una crisi iniziata un anno fa, quando il "Fronte della
Concordia nazionale" aveva abbandonato il governo, lamentando di avere uno scarso
peso politico nel gabinetto guidato al Maliki. Quelli assegnati oggi non sono posti-chiave
nel governo, che rimane a maggioranza sciita e curda, ma il portavoce del blocco sunnita
definisce l'esito del voto del parlamento ''un reale passo in avanti nelle riforme
politiche''. Sul fronte diplomatico, si segnala la visita del primo ministro britannico,
Gordon Brown, giunto questa mattina a Baghdad per incontrare il suo omologo iracheno,
Nouri al-Maliki. Al suo arrivo nella capitale irachena, Brown ha dichiarato che la
Gran Bretagna deve seguire la strada del ritiro delle truppe dall’Iraq, ma non fisserà
un ''calendario artificiale''. La Gran Bretagna mantiene attualmente circa 4 mila
uomini, tutti nella zona di Bassora. Visita Obama Afghanistan Il
candidato democratico alle presidenziali statunitensi, Barak Obama, è arrivato questa
mattina a Kabul, prima tappa ufficiale di una missione diplomatica del Congresso americano,
che lo porterà in Medio Oriente e in Europa e che dovrebbe comprendere anche una sosta
in Iraq. Sul programma della visita in Afghanistan, c’è il più completo riserbo per
ragioni di sicurezza, così come per la tappa irachena. Segretezza che tuttavia è stata
violata dal suo avversario, il repubblicano John McCain, che ieri ha parlato esplicitamente
del viaggio che Obama si apprestava a fare insieme ad altri senatori americani. Pakistan È
di almeno 10 morti il bilancio degli scontri tra gruppi rivali della guerriglia talebana
nel nordovest del Pakistan. Centinaia di sostenitori del principale leader talebano
in Pakistan, Baitullah Mehsud, hanno combattuto contro una fazione di dissidenti nella
regione tribale del Mohmand. Nel confronto, sarebbero caduti fra i dieci e quindici
integralisti, riferisce un portavoce del governo pachistano. Nepal Il
parlamento del Nepal si è riunito oggi per eleggere il primo presidente della Repubblica
nella storia dello Stato himalayano, la cui Assemblea costituente - dominata dagli
ex guerriglieri maoisti, vincitori delle recenti elezioni politiche - il 28 maggio
pose fine a 240 anni monarchia, destituendo l'ultimo sovrano indù al mondo, re Gyanendra.
La votazione, iniziata a metà giornata, si svolge a scrutinio segreto e a maggioranza
semplice. Ramraja Prasad Singh, 73 anni, militante repubblicano di antica data appoggiato
dai maoisti, sembra al momento il favorito. L’incarico è comunque poco più che onorifico,
sebbene dall'alto valore simbolico. Ciclone “Kalmaegi” su Taiwan
e Cina Sei morti e numerosi dispersi si sono registrati a Taiwan, a seguito
dell'azione distruttiva di "Kalmaegi", il tifone che si è abbattuto sull'isola la
notte tra giovedì e venerdì. Le forti piogge hanno provocato diversi smottamenti,
frane e inondazioni che hanno intrappolato molta gente nelle abitazioni. Danneggiate
strade e ferrovie, mentre 670 mila case sono rimaste senza acqua corrente. La tempesta
tropicale "Kalmaegi" si è poi spostata sulla Cina, colpendo nella giornata di ieri
la provincia meridionale del Fujian. Più di 360 mila persone sono state fatte sfollare
dalle autorità locali e 61 mila pescherecci sono stati richiamati nei porti. "Kalmaegi"
si sta ora spostando a nordovest e nelle prossime ore dovrebbe raggiungere la città
di Shanghai. Libano Migliaia di persone hanno partecipato
a Beirut ieri ai solenni funerali di otto miliziani del movimento sciita Hezbollah,
morti nell’estate 2006 durante la guerra contro Israele. Le salme sono state restituite
mercoledì scorso dallo Stato ebraico, nell’ambito dello scambio mediato dalla Croce
Rossa internazionale.
Francia Il furto di 28 chili di esplosivo semtex
dal sito della Protezione civile francese di Lione sta allarmando la sezione dell’Antiterrorismo
francese. I timori degli inquirenti sarebbero legati alla qualità dell'esplosivo.
Il semtex, infatti, è usato spesso dai gruppi terroristici e, anche se impiegato in
piccole quantità, può arrivare addirittura a spezzare in due un aereo.
Argentina Il
governo argentino di Cristina Fernandez de Kirchner ha ritirato ieri il decreto sull’aumento
delle tasse delle esportazioni agricole, che aveva suscitato 129 giorni di proteste
con migliaia di persone in piazza. Il provvedimento, inoltre, è stato seccamente bocciato
nei giorni scorsi al Senato. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
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