2008-07-18 15:49:23

Segnali di disgelo tra USA e Iran


Segnali di distensione si registrano nei turbolenti rapporti Stati Uniti e Iran. Il ministro degli Esteri iraniano, Manushehr Mottaki, ha dichiarato oggi a Ankara che sono possibili discussioni con gli Stati Uniti sulla creazione di una sezione di interessi americana in Iran e anche su un collegamento aereo tra i due Paesi. Di un apertura di una sezione di interessi USA nella Repubblica islamica ha parlato ieri anche il quotidiano britannico Guardian, mentre la scorsa settimana il sottosegretario di Stato, William Burns, aveva detto in una deposizione al Congresso che una simile ipotesi è allo studio ma aveva precisato che nessuna decisione è stata ancora presa. Lo stesso Burns nel fine settimana parteciperà a colloqui sul problema del controverso programma nucleare di Teheran.

Scontri in Libano
A una settimana di distanza dalla formazione in Libano del nuovo governo di unità nazionale, sono riprese le violenze tra miliziani e forze di sicurezza a Tripoli, nel nord del Paese: il bilancio è di un morto e sei feriti. Gli scontri sono scoppiati ieri sera quando i soldati hanno aperto il fuoco contro un veicolo che ha rifiutato di fermarsi a un posto di blocco dell'esercito, nel quartiere popolare di Bab al Tebbaneh. Esplosioni e scontri sono frequenti a Tripoli fra i quartieri confinanti di Bab al Tebbaneh, a maggioranza sunnita antisiriana, e di Jabal Mohsen, roccaforte degli sciiti vicini al movimento Hezbollah. Dallo scorso giugno, 14 persone sono rimaste uccise oltre 100 ferite in scontri fra i due quartieri.

Medio Oriente
I mediatori israeliani e palestinesi si incontreranno il prossimo 30 luglio a Washington, ospiti del segretario di Stato, Condoleezza Rice, per un ulteriore round di colloqui volto a rilanciare il processo di pace. Lo ha annunciato un consigliere del presidente Abu Mazen. Per la prossima settimana, sarebbe inoltre in programma un vertice tra il premier israeliano Olmert e il presidente palestinese Abu Mazen. Intanto, la polizia e servizi segreti israeliani hanno arrestato 6 giovani arabo-israeliani, sospettati di voler creare una cellula di Al Qaeda a Gerusalemme. Due dei fermati sono studenti di fisica e chimica dell'Università ebraica, e uno di questi, secondo l’accusa, avrebbe voluto abbattere l'elicottero del presidente americano Bush durante la visita a Gerusalemme di gennaio.

Afghanistan
Non c’è limite all’orrore in Afghanistan, dove una donna e un bambino di 13 anni, entrambi con corpetti imbottiti di esplosivo, sono stati arrestati mentre tentavano d'introdursi nella residenza del governatore della provincia di Ghazni per compiervi un attentato suicida. E i livelli di sicurezza in Afghanistan sono peggiorati al punto tale che il Giappone ha accantonato il proposito di inviare nuove truppe. Secondo quanto riferiscono i media giapponesi, il peggioramento dello scenario ha creato divisioni nella coalizione del primo ministro, Yasuo Fukuda, visto che molti esponenti sia del suo partito, il Liberaldemocratico, sia degli alleati del New Komeito, hanno espresso perplessità sull'eventuale approvazione del disegno di legge da parte del parlamento, necessario per il via libera all'iniziativa.

Iraq
Ancora violenze in Iraq. Due civili sono morti e altri tre sono rimasti feriti stamani a seguito di due distinte esplosioni nei pressi della città di Baquba, nel nord del Paese. Intanto, a Baghdad si registra un massiccio dispiegamento di truppe irachene nel corso della preghiera del venerdì nel turbolento quartiere sciita di Sadr City, teatro nei mesi scorsi di cruenti scontri tra i miliziani di Moqtada al-Sadr e le forze statunitensi. Al momento non si segnalano violenze.

Gran Bretagna
La Gran Bretagna è sotto shock per l’ennesima vittima della violenza urbana. Un giovane di 18 anni è stato pugnalato a morte ieri sera in sobborgo a sud di Londra da un sedicenne tratto in arresto questa mattina. Si tratta del 21.mo ragazzo ucciso nella capitale dall’inizio dell’ anno. Quella degli omicidi all’arma bianca è ormai una vera e propria piaga della capitale britannica, che sta suscitando un crescente allarme sociale. Poche ore prima di questo nuovo episodio di violenza, il Ministero dell'interno aveva delineato le proporzioni del fenomeno pubblicando le prime statistiche fornite dalla polizia d'Inghilterra e del Galles, che ha registrato 22.151 denunce di aggressioni con coltelli nel 2007. Oltre 7 mila nella sola Londra. La gravità della situazione appare ancora più evidente se si considera che, nello stesso lasso di tempo, gli episodi criminosi sono diminuiti nel complesso del 9 per cento. Al momento, il dicastero sta vagliando diverse possibili contromisure, compresa l'introduzione del coprifuoco notturno nelle aree più a rischio.

Trattato Lisbona
La Gran Bretagna ha completato il processo per la ratifica del Trattato europeo di Lisbona. Dopo l’approvazione da parte dei Comuni e della Camera dei Lord, ieri è stato ottenuto “l’assenso reale” di Elisabetta II. I documenti di ratifica sono così stati depositati a Roma, dal momento che il trattato di Lisbona, formalmente, è un emendamento del Trattato di Roma del 1957.

Francia
Una fuga di materiale radioattivo si è verificata in un impianto a Romans-sur-Isère, nel sud della Francia. L'autorità locale per la Sicurezza nucleare afferma tuttavia che "non c'è stato alcun impatto sull'ambiente". Si tratta del secondo incidente in un sito nucleare francese in meno di due settimane. Secondo la ricostruzione delle autorità di sicurezza, l’incidente è stato causato dalla rottura di una condotta di un impianto che si occupa della produzione di combustibile nucleare per le centrali elettriche e per reattori destinati alla ricerca.

Spagna
Il referendum sull'autodeterminazione dei baschi, indetto dal presidente della Regione autonoma, Ibarretxe, non si terrà come previsto il 25 ottobre. La Corte costituzionale spagnola ha infatti sospeso per un periodo di 5 mesi rinnovabile la legge che istituiva la consultazione, recependo i ricorsi presentati dal governo di Madrid e dall’opposizione del Partito popolare. I giudici dovranno ora pronunciarsi sulla costituzionalità del referendum.

Belgio
Il re del Belgio, Alberto II, ha respinto nella notte le dimissioni del primo ministro, Yves Leterme, presentate lunedì scorso dopo aver fallito la mediazione tra francofoni e fiamminghi per un accordo sulle riforme dello Stato. In un comunicato, inoltre, si rende noto che il re ha designato tre personalità, che dovranno “esaminare quali garanzie possono essere offerte per avviare in modo credibile un dialogo istituzionale”. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 200
 
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