Afghanistan: almeno un milione e mezzo di persone allo stremo per l’emergenza siccità
Un milione e mezzo di persone con urgente bisogno di aiuto, almeno 400 scuole e ospedali
senza accesso all’acqua potabile ed una produzione di cereali quasi dimezzata: sono
queste, secondo il governo dell’Afghanistan, alcune delle conseguenze della siccità
che, negli ultimi mesi, ha colpito soprattutto il nord del Paese. Secondo il ministro
per l’Agricoltura afghano, Eshan Zia, quest’anno la produzione di cereali non dovrebbe
superare due milioni e 300.000 tonnellate. Nel 2007 si era arrivati, invece, a quattro
milioni e 600.000. Nel tentativo di garantire assistenza di base ad oltre quattro
milioni e mezzo di persone, il governo ha lanciato, nei giorni scorsi, un appello
per raccogliere almeno 250 milioni di euro. L'esecutivo - riferisce l'agenzia MISNA
- sostiene comunque che, finora, siccità e carestie non hanno provocato “esodi di
massa”. La situazione, però, sembra poter aggravarsi: “Molti giovani – ha affermato
il ministro per l’Agricoltura – sono partiti, diretti verso altre province afghane
o all’estero, in cerca di un impiego che permetta loro di aiutare le famiglie rimaste
a casa”. (A.L.)