A Lourdes, migliaia di giovani europei per vivere la GMG nel celebre Santuario
Con l'approssimarsi dei momenti culminanti della Giornata mondiale della gioventù
a Sydney, anche nelle Chiese locali di tutto il mondo i giovani stanno vivendo in
queste ore le loro GMG "parallele", organizzate dalle diocesi e da altri organismi.
Nel ricco panorama di iniziative, spicca la "GMG di Lourdes", coordinata dal Servizio
giovani dei Santuari. A migliaia sono i ragazzi europei che fino a domenica prossima
saranno in comunione con il Papa e i loro coetanei a Sydney, ma immersi nel clima
di profonda spiritualità del Santuario francese, nell'anno del 150.mo anniversario
delle apparizioni mariane. Antonella Palermo ne ha parlato con il missionario
Oblato di Maria Immacolata, padre Saverio Zampa, responsabile del Servizio
giovani a Lourdes:
R. - Noi
l’abbiamo pensata riprendendo un po’ lo schema collaudato delle Giornate mondiali
dei giovani: la mattina, il momento della catechesi; il pomeriggio, le attività libere;
e, poi dei momenti forti su tre aspetti particolari. Il primo momento forte la rievocazione
dell’ultima apparizione a Lourdes, oggi. E’ quindi una giornata particolarissima quella
di oggi. E proprio in questo senso vogliamo che i giovani scoprano e rivivano il messaggio
di Lourdes. Il secondo aspetto è quello di vivere in un’unione e in contatto con Sydney.
E in questo senso abbiamo preparato dei momenti di ritrasmissione di alcuni eventi
e concretamente l’arrivo del Papa, la veglia del Papa e la Messa di domenica. Il terzo
aspetto è quello artistico: abbiamo invitato gruppi di artisti che possano testimoniare
la loro fede ai giovani che sono qui a Lourdes.
D.
– Lo spirito ecumenico, mi sembra che contraddistingua in maniera particolare questi
vostri incontri?
R. – Porte aperte a tutti. Abbiamo
tra di noi tanti ragazzi che probabilmente non sono praticanti e forse non sono neanche
battezzati; abbiamo alcuni musulmani, alcuni che provengono da altre religioni, ma
questo è veramente il luogo dove tutti hanno un posto.
D.
– Che cosa dice oggi Maria alle nuove generazioni?
R.
– Credo che siano attirati da Maria perchè sentono che Lei li comprende, si sentono
capiti, sentono che possono confidarsi con lei. Suggerisco spesso ai giovani che vengono
di andare alla Grotta e di stare lì, di lasciarsi guardare da Lei. Quando tornano,
mi dicono che è stato bellissimo, che si sono sentiti bene o che magari hanno pianto
semplicemente perchè c’è stato un attimo in cui hanno sentito l’amore materno di Maria.
Un’altra cosa che mi pare importante è che tanti giovani oggi soffrono per il loro
avvenire. Non sanno cosa ne sarà di loro, del loro avvenire. Ci sono molte incertezze.
Così come Maria per Bernadette ha aperto un avvenire – ed anche Bernadette era una
ragazza che non aveva avvenire – anche per loro venendo a Lourdes, aprendo il proprio
cuore, aprono anche una porta per il proprio avvenire.
D.
– Come fare in modo che questi momenti di festa vengano poi ricordati e tenuti ben
presenti anche quando si torna alla vita quotidiana, nella normalità?
R.
– Qui c’è il grandissimo impegno e il lavoro dei sacerdoti e degli animatori che,
con coraggio, dopo questi avvenimenti riprendono in mano tutto e permettono ai giovani
di calare nel quotidiano quell’esperienza straordinaria che hanno vissuto sia a Sydney,
sia a Lourdes, sia laddove ci sono stati momenti eccezionali di incontro. Ci vuole
una meditazione e credo che gli animatori ed i sacerdoti che li accompagnano debbano
avere – e so che ce l’hanno – una capacità di far calare nel quotidiano le perle preziose
che i ragazzi hanno ricevuto durante questi incontri o l’esperienza di Dio che hanno
vissuto durante questi incontri.