2008-07-15 14:41:40

I vescovi anglicani di tutto il mondo si riuniscono nella Conferenza di Lambeth: intervista con il cardinale Kasper


Inizia domani a Canterbury, in Inghilterra, la Conferenza di Lambeth, l’incontro decennale di tutti i vescovi anglicani del mondo. L’evento, che si svolge a pochi giorni dal primo “sì” della Comunione anglicana all’ordinazione episcopale delle donne, sarà dedicato al tema “Aiutare i vescovi a compiere il loro ministero pastorale nella missione di Dio”. Dal 28 luglio al 3 agosto seguirà i lavori della Conferenza anche il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, che ha rivolto i suoi auguri agli anglicani per questo importante incontro. Ascoltiamo il porporato al microfono di Philippa Hitchen:RealAudioMP3
 
R. – Il mio augurio è che possano mantenere l’unità della Comunione anglicana, perché nessuno può essere interessato a nuove divisioni. D’altra parte, il mio secondo augurio è di continuare il dialogo, perché il dialogo è importante anche per il mondo di oggi. Le Chiese devono essere unite, affinché possano essere testimoni del Vangelo e possano lavorare insieme per la pace e la giustizia nel mondo. Questi sono i miei due auguri. Abbiamo, però, anche le nostre preoccupazioni per gli ultimi sviluppi nella Comunione anglicana: l’introduzione dell’ordinazione sacerdotale ed episcopale delle donne. Poi, tutte le questioni etiche, l’omosessualità... Queste non sono il centro del Vangelo, ma sono questioni etiche legate all’antropologia ed anche alla testimonianza della Bibbia. Tutto ciò ci fa chiedere come si possa prendere sul serio il Nuovo Testamento, che ha chiare indicazioni sui comandamenti. Dobbiamo parlare di questi problemi e poi riflettere insieme su come continuare il dialogo. Noi siamo pronti a continuare, ma adesso lo scopo del dialogo, la piena comunione, non sembra più realistica. Quindi, il dialogo avrà un carattere diverso e dobbiamo anche vedere quali saranno i nostri partner, quale sarà la configurazione della Comunione anglicana dopo la Conferenza di Lambeth. Sono, dunque, problemi molto importanti, molto preoccupanti, ma, ripeto, vogliamo l’unità della Comunione anglicana e vogliamo anche continuare il dialogo, e non un dialogo qualsiasi, ma un dialogo secondo la volontà espressa da Gesù Cristo alla vigilia della sua morte: “ut omnes unum sint”, "che tutti siano una sola cosa, affinché il mondo creda".







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