I vescovi anglicani di tutto il mondo si riuniscono nella Conferenza di Lambeth: intervista
con il cardinale Kasper
Inizia domani a Canterbury, in Inghilterra, la Conferenza di Lambeth, l’incontro decennale
di tutti i vescovi anglicani del mondo. L’evento, che si svolge a pochi giorni dal
primo “sì” della Comunione anglicana all’ordinazione episcopale delle donne, sarà
dedicato al tema “Aiutare i vescovi a compiere il loro ministero pastorale nella missione
di Dio”. Dal 28 luglio al 3 agosto seguirà i lavori della Conferenza anche il cardinale
Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità
dei cristiani, che ha rivolto i suoi auguri agli anglicani per questo importante incontro.
Ascoltiamo il porporato al microfono di Philippa Hitchen: R.
– Il mio augurio è che possano mantenere l’unità della Comunione anglicana, perché
nessuno può essere interessato a nuove divisioni. D’altra parte, il mio secondo augurio
è di continuare il dialogo, perché il dialogo è importante anche per il mondo di oggi.
Le Chiese devono essere unite, affinché possano essere testimoni del Vangelo e possano
lavorare insieme per la pace e la giustizia nel mondo. Questi sono i miei due auguri.
Abbiamo, però, anche le nostre preoccupazioni per gli ultimi sviluppi nella Comunione
anglicana: l’introduzione dell’ordinazione sacerdotale ed episcopale delle donne.
Poi, tutte le questioni etiche, l’omosessualità... Queste non sono il centro del Vangelo,
ma sono questioni etiche legate all’antropologia ed anche alla testimonianza della
Bibbia. Tutto ciò ci fa chiedere come si possa prendere sul serio il Nuovo Testamento,
che ha chiare indicazioni sui comandamenti. Dobbiamo parlare di questi problemi e
poi riflettere insieme su come continuare il dialogo. Noi siamo pronti a continuare,
ma adesso lo scopo del dialogo, la piena comunione, non sembra più realistica. Quindi,
il dialogo avrà un carattere diverso e dobbiamo anche vedere quali saranno i nostri
partner, quale sarà la configurazione della Comunione anglicana dopo la Conferenza
di Lambeth. Sono, dunque, problemi molto importanti, molto preoccupanti, ma, ripeto,
vogliamo l’unità della Comunione anglicana e vogliamo anche continuare il dialogo,
e non un dialogo qualsiasi, ma un dialogo secondo la volontà espressa da Gesù Cristo
alla vigilia della sua morte: “ut omnes unum sint”, "che tutti siano
una sola cosa, affinché il mondo creda".