La musica sacra fa sentire la voce di Dio: così, sabato scorso, Benedetto XVI al gruppo
di Ratisbona che ha intitolato al Papa l'organo della "Vecchia Cappella" di Regensburg
L’organo come strumento musicale di evangelizzazione, che accende nel cuore di chi
lo ascolta una scintilla di divino. E' la visione di Benedetto XVI che sabato scorso,
nel salutare a Castel Gandolfo un gruppo di connazionali provenienti da Ratisbona,
è riandato con la memoria al 13 settembre di due anni fa quando, durante il suo viaggio
apostolico in Germania, fece sosta nella “Vecchia Cappella” di Regensburg per benedire
il nuovo organo a lui dedicato, il “Benedikt-Orgel”. Il servizio di Alessandro
De Carolis:
Le note
dell’organo come “voce” di Dio, come veicolo sonoro che accende “lo splendore della
fiamma dello Spirito” direttamente nell’anima di chi sa godere della bellezza della
musica sacra. Per Benedetto XVI la visita nella residenza di Castel Gandolfo del gruppo
proveniente da Ratisbona è stata un tuffo nella memoria e un’occasione per ribadire
l’importanza della musica in ambito liturgico:
“Es
bleibt mir unvergessen… Resta indimenticabile nella mia memoria come,
nell’armonia dell’eccellente organo, del coro guidato dal Signor Kohlhäufl e della
bellezza di quella chiesa luminosa, abbiamo sperimentato la gioia che viene da Dio
- non soltanto una ‘scintilla degli dei’, di cui parla Schiller, ma veramente lo splendore
della fiamma dello Spirito Santo, che ci ha fatto sentire nel nostro intimo ciò che
sappiamo anche dal Vangelo di Giovanni: che cioè Egli stesso è la gioia. E questa
gioia veniva comunicata a noi”.
E sono lieto
che quest’organo, ha soggiunto il Pontefice:
“Weiterhin
dort erklingt… Continui a suonare ed aiuti così la gente a percepire
qualcosa dello splendore della nostra fede - uno splendore acceso dallo stesso Spirito
Santo. Con ciò l’organo svolge una funzione evangelizzatrice, annuncia il Vangelo
a modo suo".
“Noi - ha proseguito Benedetto XVI
accennando alla sua residenza estiva - non possiamo qui offrire né un organo, né un
coro, ma abbiamo la bellezza del ‘Castello’ e la bellezza del Sud che si diffonde
tutt’intorno. Anche se il sole in questo momento irradia il suo calore in modo forse
un po’ troppo abbondante, resta tuttavia - ha concluso - la luce del Sud come una
piccola festa che sarà per tutti voi un bel ricordo da portare a casa”.