2008-07-06 16:16:28

A San Severo, in Puglia, il primo Seminario estivo sulla spiritualità di San Pio da Pietrelcina


Cosa caratterizza la spiritualità di San Pio da Pietrelcina? A quali prospettive pastorali apre? A queste e ad altre domande vuole rispondere il primo Seminario estivo sulla spiritualità di padre Pio che si svolge dal 14 al 19 luglio prossimi a San Severo, in Puglia. L’incontro propone lezioni, dibattiti e consultazione di testi e documenti. Ma come inquadrare la spiritualità del frate di Pietrelcina? Tiziana Campisi lo ha chiesto a padre Luciano Lotti, frate minore cappuccino direttore della rivista scientifica “Studi su Padre Pio”, che ha avuto l’idea di organizzare il Seminario:RealAudioMP3

R. - La sua spiritualità risente senz’altro di tutte quelle figure, di quei modi di preghiera che vengono dalla spiritualità preconciliare. Una spiritualità che si basa sugli elementi fondamentali che sono l’Eucaristia, la devozione alla Madonna, lo spirito di penitenza, l’attaccamento alle virtù, in modo particolare, la scelta di fede. Però è gia una spiritualità molto aperta al Concilio Vaticano perchè padre Pio era un uomo che conosceva benissimo la Sacra Scrittura. Soprattutto, riteneva che la Sacra Scrittura dovesse essere l’elemento fondante di qualsiasi percorso spirituale. Chi voleva essere suo figlio spirituale doveva per forza leggere la Sacra Scrittura, altrimenti lui non accettava la direzione spirituale. Nello stesso tempo c’è proprio questa idea dell’Eucaristia, non vissuta solo come momento individuale, devozionale, ma come momento in cui lui incontrava i figli spirituali; cioè veramente viveva l’Eucaristia come esperienza di vita ecclesiale.

 
D. - Quali sono invece i tratti più singolari della spiritualità di Padre Pio, quelli più personali?

 
R. - Sono soprattutto da legarsi a questa radicalità, che senz’altro è una radicalità dei santi. Però in padre Pio arriva alle estreme conseguenze e quindi il Vangelo sino alla fine; nella proposta evangelica era chiaro, non burbero ma molto duro, molto esigente, in chi voleva seguirlo. Ci sono dei tratti carismatici che vengono proprio dal fatto che padre Pio avesse le stimmate, che non sono importanti solo come evento straordinario. Danno un diverso valore al corpo. Nel ventesimo secolo, secolo in cui il corpo dell’uomo viene disprezzato se è brutto e viene esaltato se è bello, Padre Pio prende un corpo oggettivamente brutto pieno di ferite, di piaghe. E’ una persona malata e quel corpo diventa motivo di attrazione per la gente, diventa bello. Padre Pio ci spiega come il dolore offerto per amore, vissuto per amore diventa invece un momento di attrazione, momento di interesse per cui ci parla della bellezza del corpo. Non di una bellezza transitoria ma della bellezza di un corpo abitato da Dio.

 
D. - Su padre Pio molto è stato detto, tanto è stato scritto e continuano a farsi degli studi. Cosa conosciamo ancora di nuovo di Padre Pio?

 
R. – Alcuni recenti libri polemici hanno proposto di approfondire meglio e di spiegare meglio molti motivi della storiografia legata a padre Pio, c’è il mondo di padre Pio bambino che è poco conosciuto, le vicende riguardanti i frati che sono vissuti intorno a padre Pio e, soprattutto, gli aspetti pedagogici della sua spiritualità che vanno tutti quanti approfonditi. E' in questa direzione che si stanno muovendo oggi gli studi.







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