A San Severo, in Puglia, il primo Seminario estivo sulla spiritualità di San Pio da
Pietrelcina
Cosa caratterizza la spiritualità di San Pio da Pietrelcina? A quali prospettive pastorali
apre? A queste e ad altre domande vuole rispondere il primo Seminario estivo sulla
spiritualità di padre Pio che si svolge dal 14 al 19 luglio prossimi a San Severo,
in Puglia. L’incontro propone lezioni, dibattiti e consultazione di testi e documenti.
Ma come inquadrare la spiritualità del frate di Pietrelcina? Tiziana Campisi
lo ha chiesto a padre Luciano Lotti, frate minore cappuccino direttore della
rivista scientifica “Studi su Padre Pio”, che ha avuto l’idea di organizzare il Seminario:
R. - La sua
spiritualità risente senz’altro di tutte quelle figure, di quei modi di preghiera
che vengono dalla spiritualità preconciliare. Una spiritualità che si basa sugli elementi
fondamentali che sono l’Eucaristia, la devozione alla Madonna, lo spirito di penitenza,
l’attaccamento alle virtù, in modo particolare, la scelta di fede. Però è gia una
spiritualità molto aperta al Concilio Vaticano perchè padre Pio era un uomo che conosceva
benissimo la Sacra Scrittura. Soprattutto, riteneva che la Sacra Scrittura dovesse
essere l’elemento fondante di qualsiasi percorso spirituale. Chi voleva essere suo
figlio spirituale doveva per forza leggere la Sacra Scrittura, altrimenti lui non
accettava la direzione spirituale. Nello stesso tempo c’è proprio questa idea dell’Eucaristia,
non vissuta solo come momento individuale, devozionale, ma come momento in cui lui
incontrava i figli spirituali; cioè veramente viveva l’Eucaristia come esperienza
di vita ecclesiale.
D. - Quali sono invece i tratti
più singolari della spiritualità di Padre Pio, quelli più personali?
R.
- Sono soprattutto da legarsi a questa radicalità, che senz’altro è una radicalità
dei santi. Però in padre Pio arriva alle estreme conseguenze e quindi il Vangelo sino
alla fine; nella proposta evangelica era chiaro, non burbero ma molto duro, molto
esigente, in chi voleva seguirlo. Ci sono dei tratti carismatici che vengono proprio
dal fatto che padre Pio avesse le stimmate, che non sono importanti solo come evento
straordinario. Danno un diverso valore al corpo. Nel ventesimo secolo, secolo in cui
il corpo dell’uomo viene disprezzato se è brutto e viene esaltato se è bello, Padre
Pio prende un corpo oggettivamente brutto pieno di ferite, di piaghe. E’ una persona
malata e quel corpo diventa motivo di attrazione per la gente, diventa bello. Padre
Pio ci spiega come il dolore offerto per amore, vissuto per amore diventa invece un
momento di attrazione, momento di interesse per cui ci parla della bellezza del corpo.
Non di una bellezza transitoria ma della bellezza di un corpo abitato da Dio.
D.
- Su padre Pio molto è stato detto, tanto è stato scritto e continuano a farsi degli
studi. Cosa conosciamo ancora di nuovo di Padre Pio?
R.
– Alcuni recenti libri polemici hanno proposto di approfondire meglio e di spiegare
meglio molti motivi della storiografia legata a padre Pio, c’è il mondo di padre Pio
bambino che è poco conosciuto, le vicende riguardanti i frati che sono vissuti intorno
a padre Pio e, soprattutto, gli aspetti pedagogici della sua spiritualità che vanno
tutti quanti approfonditi. E' in questa direzione che si stanno muovendo oggi gli
studi.