L'affettuoso ed emozionato abbraccio dei cittadini di Castel Gandolfo a Benedetto
XVI nelle parole del sindaco del comune laziale, Maurizio Colacchi
La cittadinanza di Castel Gandolfo ha accolto con grande emozione Benedetto XVI, arrivato
mercoledì scorso nella cittadina laziale. Nel comune alle porte di Roma c’è grande
attesa per la tradizionale preghiera dell’Angelus che si terrà domenica nel Cortile
interno del Palazzo Apostolico. Il Papa rimarrà nella residenza pontificia fino alla
partenza per l’Australia, il prossimo 12 luglio, in occasione della Giornata mondiale
della gioventù. Sull’accoglienza ricevuta dal Papa al suo arrivo a Castel Gandolfo,
ascoltiamo al microfono di Amedeo Lomonaco, il sindaco del comune laziale,
Maurizio Colacchi:
R. - Molto
affettuosa, come sempre, da parte di tutti i cittadini. Ricordo in particolare con
emozione l’incontro che ho avuto, il privilegio di poterlo ricevere quando è sceso
dall’elicottero e di accompagnarlo all’interno delle Ville e dei giardini vaticani.
E’ stato certamente un incontro che posso definire unico, perchè - come sempre - il
Santo Padre ti accoglie con un grande sorriso.
D.
- Quali sono stati i suoi sentimenti, le sue emozioni rispetto anche al primo soggiorno
estivo di Benedetto XVI a Castel Gandolfo, nel 2005?
R.
- E’ sempre un’emozione straordinaria. Il Santo Padre ti guarda direttamente negli
occhi, come per cercare di vederti dentro. Questo, naturalmente, ti colpisce ti cattura
e fa crescere ancor di più quella sensazione di coinvolgimento. Noi usiamo parole,
come sto facendo anche io in questo momento, di rispettosa confidenza quando parliamo
del Santo Padre. Ma voglio anche dire un’altra cosa che mi ha colpito nell’incontro
che ho avuto con Benedetto XVI: sono stato colpito dall’affettuosa delicatezza con
cui il Santo Padre mi ha comunicato di portare i suoi saluti alla mia signora. Mi
ha veramente lasciato senza parole.
D. - Ricordiamo
ancora una volta le parole con cui Giovanni Paolo II aveva ribattezzato la cittadinanza
laziale “il Vaticano numero due”. Quale il legame della comunità di Castel Gandolfo
con il Papa e in particolare con Benedetto XVI?
R.
- Diciamo anzitutto una cosa importante: con Benedetto XVI - ed è la prima volta che
accade nella storia - siamo riusciti ad avere il Pontefice all’interno della Casa
comunale, quando abbiamo inaugurato una stele in onore di Sua Santità Giovanni Paolo
II. In quell’occasione, abbiamo ricordato proprio il fatto che Giovanni Paolo II nominava
Castel Gandolfo come “Vaticano II”. La sensazione che si prova a Castel Gandolfo quando
arriva il Santo Padre è molto forte: cambia la sua atmosfera, cambia la sua vita,
si trasforma. E’ una sensazione veramente straordinaria.
D.
- Castel Gandolfo è pronta, come ogni anno, ad accogliere turisti e fedeli?
R.
- Sì, certamente, grazie anche al lavoro prezioso che viene svolto dalle Forze dell’ordine,
dai vigili Urbani e dalla Gendarmeria vaticana, che garantiscono la sicurezza della
nostra città. Sono convinto - come sempre - che il Santo Padre a Castel Gandolfo potrà
riacquistare quelle energie di cui ha bisogno e vivere giorni di serenità.
D.
- Sono previste iniziative particolari durante il soggiorno del Papa?
R.
- C’è una iniziativa molto particolare, perchè Castel Gandolfo e il Consiglio Comunale
hanno conferito al suo amato fratello, mons. George Ratzinger, la cittadinanza onoraria
di Castel Gandolfo. Quindi, il 21 agosto ci sarà questa cerimonia di conferimento.
Il 6 agosto si terrà, sulla nostra piazza, un concerto dedicato ad un altro grande
Pontefice nel trentennale della sua morte, Papa Paolo VI, che molto ha fatto per Castel
Gandolfo.