Brutale omicidio di un religioso salesiano in Nepal. Sospettato un gruppo terrorista.
La testimonianza del vescovo, Anthony Sharma
I sacerdoti che operano in Asia contano da oggi una nuova vittima e per la prima volta
in Nepal. Ad essere crudelmente ucciso, la notte scorsa, è stato un sacerdote Salesiano
di 62 anni, padre John Prakash. Autori dell'omicidio, secondo le prime indagini, alcuni
estremisti, come ci racconta, nel suo serrvizio, Maria Grazia Coggiola:
Sarebbe stato
un gruppo armato locale, attivo nella turbolenta regione nel sud del Nepal, ad uccidere
il salesiano John Prakash, preside di una scuola a Sirsiya, distretto orientale di
Morang. Le circostanze dell’uccisione, avvenuta la scorsa notte, non sono ancora chiare:
il commando armato, che avrebbe lasciato dei volantini sul posto, ha ucciso il sacerdote
con l’esplosione di una bomba, che ha anche danneggiato l’edificio della sua residenza,
inaugurato un anno fa. Padre John Prakash, di 62 anni, originario dello Stato indiano
del Kerala, lavorava in Nepal da 10 anni, in una regione dell’ex Regno hymalayano
che è particolarmente arretrata. Al momento dell’aggressione si trovava con un altro
salesiano, che è scampato all’attentato. Sembra che il movente dell’omicidio sia un
tentativo di estorsione: in due precedenti occasioni, l’organizzazione sospettata
dalla Polizia locale aveva chiesto una somma di denaro al preside della scuola. Il
vescovo del Nepal, mons. Anthony Sharma, ha duramente condannato il brutale assassinio,
che è il primo di un prete cattolico in Nepal. E proprio mons. Anthony Sharma
racconta qualcosa dell'uomo e del sacerdote, che da sette anni lavorava con gli
indigeni Santhals - sia cristiani che non cristiani - con un programma sociale,
organizzato e sostenuto dalla Comunità Europea. L'intervista è di Emer McCarthy,
della redazione inglese della nostra emittente:
R. - A wonderful
man... Un uomo meraviglioso, con un grande cuore, molto generoso, non pensava
mai a se stesso, ma sempre agli altri. Ci sono state altre minacce, però, nel passato,
perchè il Nepal è un Paese a maggioranza indù, e questi estremisti vogliono che cristiani
e musulmani lascino il Paese. Questa era la minaccia, ma pensavamo che il problema
fosse risolto, perchè avevamo avuto un piccolo dialogo con loro. Ma poi hanno trovato
delle scuse per compiere questo gesto al padre. D. - Può spiegare
perchè questo attacco, diretto ad un prete cattolico? E’ una questione religiosa o
politica? R. - Well, now Nepal has been declared… Adesso
il Nepal è stato appena dichiarato uno Stato laico. La nuova Costituzione che sta
per essere scritta sarà una Costituzione laica. Il re Gyanendra, monarca indù, non
è più al potere e questo non rappresenta una buona situazione per gli estremisti indù,
perchè finora il Nepal è stato l’unico regno indù nel mondo: si sono sentiti privati
dei loro privilegi. Lo stesso gruppo in precedenza aveva messo una bomba durante un
incontro di preghiera della comunità musulmana nel Nepal dell’est, non molto lontano
dal luogo dove il prete è stato ucciso. In quello scoppio, due membri musulmani sono
stati uccisi. Quindi, la loro intenzione è quella di suscitare paura e di scacciare
i cristiani dal Paese. Ma questo non accadrà.