2008-06-30 09:21:34

Il nuovo presidente di UNICEFItalia, Vincenzo Spadafora: stimolare le istituzioni a prendere le giuste decisioni in favore dell'infanzia


“Dedico questa mia nomina a tutti i bambini del Rwanda e della Sierra Leone che ho incontrato in due missioni svolte in Africa. Così il nuovo presidente di UNICEF-Italia, Vincenzo Spadafora 34 anni, originario della Campania, eletto in settimana dall’Assemblea dei volontari. Roberta Gisotti lo ha intervistato sulle priorità del suo programma d’azione:RealAudioMP3

R. - L’UNICEF è conosciuta soltanto, o prevalentemente, per le emergenze. Credo che dobbiamo far conoscere all’opinione pubblica italiana il lavoro che l’UNICEF svolge quotidianamente in tutti i Paesi al mondo. Poi, abbiamo sicuramente un’emergenza italiana. L’UNICEF, com’è noto, non può fare attività assistenziale nel nostro Paese, ma credo che l’azione culturale di cui abbiamo bisogno in Italia è un’azione della quale l’UNICEF può rendersi veramente protagonista. E da questo punto di vista, noi abbiamo due richieste prioritarie da fare con grande forza al Governo: l’istituzione di un garante nazionale per l’infanzia - che d’altra parte è una figura che ormai esiste in quasi tutti i Paesi europei ma che da noi manca - e l’approvazione del Piano nazionale dell’infanzia. L’ultima volta che il Piano è stato approvato risale al 2004.

 
D. - In passato, UNICEF-Italia ha provveduto soprattutto ai bambini di Paesi in via di sviluppo e più di recente anche ai bambini nei Paesi dell’Est europeo. Oggi si profila dunque un maggior impegno per i bambini in Italia: quali situazioni preoccupano di più?

 
R. - L’UNICEF ha iniziato proprio ad occuparsi dei bambini italiani nel Dopoguerra, prima ancora di andare a mettere mano nel lavoro nei Paesi in via di sviluppo. Oggi, chiaramente, le priorità in Italia sono diverse. Penso ad esempio ad un fatto di cronaca di questi giorni, alla proposta di prendere le impronte ai bambini rom, una proposta sulla quale chiaramente bisognerà riflettere molto. Ma al di là della proposta, la presenza di bambini e di madri rom nel nostro Paese è, di fatto, un problema importante. E accanto a questi, che sono problemi che ci portiamo dietro da un po’ di anni, ci sono dei fenomeni culturali nuovi: il bullismo, tutto ciò che è legato ai nuovi mezzi di comunicazione, ad internet, con risvolti che talvolta arrivano fino alla pedofilia. Su tutte queste priorità per l’infanzia e per gli adolescenti del nostro Paese, l’UNICEF può avere un’azione forte di stimolo nei riguardi delle istituzioni, nei riguardi delle famiglie, nelle scuole, proprio per creare condizioni diverse e sicuramente aiutare tutti coloro che devono prendere decisioni in favore dell’infanzia a prenderle nel verso giusto.

 
D. - Presidente Spadafora, ci sono anche bambini e tanti ragazzi italiani coinvolti in attività criminali o comunque che vivono in famiglie che delinquono...

 
R. - Questo, sicuramente, è un dato che ci preoccupa in modo particolare. Lei ricordava prima il mio passato di volontario all’interno della nostra organizzazione. Sono cresciuto in un’area a nord di Napoli, dove fenomeni come quello che lei mi dice in questo momento erano fenomeni già 20 anni fa assolutamente presenti e che forse, purtroppo - considerate anche le fasce di povertà di alcune aree geografiche del nostro Paese - sono problemi che si sono addirittura acuiti con il passare del tempo, invece di essere risolti. Credo che anche da questo punto di vista il nostro sostegno alle istituzioni locali diventi l’unica arma possibile per fare in modo che i Comuni, ma anche lì dove serve, la Magistratura ed altri organi, possano intervenire in maniera molto forte.







All the contents on this site are copyrighted ©.