Il Programma brasiliano della Radio Vaticana festeggia 50 anni di servizio. Nella
cappella dell'emittente, la Messa celebrata dal cardinale Hummes
Il Programma brasiliano della Radio Vaticana ha festeggiato oggi i suoi 50 anni di
vita e di servizio. A dare risalto a questo anniversario è stato un ospite d'eccezione,
il cardinale brasiliano Claudio Hummes, prefetto della Congregazione
per il Clero, che ha celebrato stamattina, nella Cappella dell'Annunciazione della
nostra emittente, una Messa di ringraziamento. La collega della redazione brasiliana,
Cristiane Murray, lo ha avvicinato e ha ne ha raccolto il pensiero:
R. - Certo
che 50 anni fa, quando questo Programma ha iniziato le sue trasmissioni era qualcosa
di molto, diciamo così, straordinario, perché la radio cominciava nel mondo ad estendersi.
Oggi, è uno dei tanti mezzi di comunicazione sociale di massa. Normalmente, quando
si fanno delle inchieste su questo tema, si vede quanto la gente ancora ascolti la
radio, perché la radio si può portare in tasca e ascoltarla in qualsiasi luogo, oppure
in macchina e così via. e dunque si può portare anche la Parola di Dio attraverso
la radio, soprattutto qui dal Vaticano, dove c'è la sede della Chiesa cattolica e
vive il nostro Papa. Lui può usare e usa questo strumento, come fin dall’inizio era
obiettivo della Radio Vaticana: poter arrivare ai confini del mondo e che, con la
sua voce, il Papa potesse superare le mura del Vaticano e arrivare a tutta la gente,
almeno potenzialmente, in un modo che ancora oggi continua ad essere. Allora, celebrare
questo 50.mo, che è un giubileo, vuol dire riprendere quell’iniziale obiettivo, quell’amore,
quell’entusiasmo, con il quale ha cominciato la radio. E io voglio anche congratularmi
con la radio, per questo Programma brasiliano, e con tutta l’équipe che qui lavora.
Sull'importanza del servizio svolto in questi cinquant'anni dal Programma
brasiliano della radio Vaticana si sofferma anche il nostro direttore generale, padre
Federico Lombardi, sempre al microfono di Cristiane Murray:
R. - Il Programma
brasiliano è uno dei programmi importanti, certamente, della Radio Vaticana, anche
perché si rivolge ad un pubblico molto ampio. Il Brasile è un grande Paese, e vi è
anche una rete molto importante di radio, ben organizzate, vivaci, che riprendono
e ritrasmettono, ogni giorno, il programma della Radio Vaticana. Quindi abbiamo, diciamo,
un’ampia diffusione, svolgiamo un servizio e siamo convinti che sia utile per la Chiesa
in Brasile. Diffusione che è camabiata rispetto al tempo delle onde corte, in cui
avevamo ascoltatori affezionati, ma naturalmente in numero abbastanza limitato. Con
l'inizio, invece, dei collegamenti via satellite - dal 1996 - abbiamo avuto la possibilità
di un collegamento di alta qualità, che ha permesso uno sviluppo della ritrasmissione
anche in diretta dei nostri programmi, decisamente superiore a quello che si poteva
fare prima. Adesso, poi, c'è Internet che ha permesso un ulteriore allargamento e
capillarità del nostro servizio, sia per la diffusione dell’audio, sia per la diffusione
delle notizie scritte. Siamo quindi convinti di svolgere un servizio utile per la
Chiesa brasiliana, e la radio è uno strumento molto capillare come diffusione, molto
agile, molto flessibile, e quindi può essere ascoltato un po’ in ogni parte, anche
in situazioni difficili e dove non ci sono molte risorse, e così via. Noi siamo dunque
contenti di poter mettere la voce del Papa, l’informazione della Chiesa universale,
a disposizione dei credenti del Brasile, delle persone interessate a conoscere la
vita della Chiesa, fornendo questo nostro contributo specifico - la voce che viene
dal cuore della Chiesa universale, dal Santo Padre - che viene poi integrato dalle
altre radio locali o regionali, con tutta l’informazione sulla vita della Chiesa locale,
sulla vita della Chiesa in Brasile, che è estremamente importante, ma che appunto
va completato dalla prospettiva più universale, che è quella che noi cerchiamo.