Sabato prossimo,
a Roma, il Papa aprirà l'Anno Paolino nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Per
alcuni, il cristianesimo sarebbe farina del suo sacco, divinizzando abilmente la vicenda
del "profeta Gesù". Di fatto, Paolo di Tarso è una figura di primo piano nella storia
della Chiesa. Il suo apostolato, svolto "nelle fatiche, nelle prigionie, nelle percosse,
spesso in pericolo di morte, tra fame, sete e frequenti digiuni", è caratterizzato
da un respiro universale. Per padre Cesare Atuire, Orp, Paolo "è una persona che non
ha conosciuto Gesu' ma ha incontrato il Risorto, diventando un grande comunicatore
della Resurrezione". "In Occidente l'Anno paolino può diventare l'occasione per riscoprire
la gioia cristiana ma anche un'occasione per rafforzare l'ecumenismo tra cristiani.