NICARAGUA/GERMANIA Per la Stasi la persecuzione sandinista della Chiesa fu un errore
MANAGUA, 23giu08. - Gli archivi della Stasi, la principale organizzazione di sicurezza
e spionaggio della Germania Est (DDR), hanno riconosciuto che la persecuzione della
Chiesa in Nicaragua fu “un grande errore” del regime sandinista. Il quotidiano di
Managua La Prensa ha chiesto ed ottenuto l’accesso agli archivi di Berlino e ha pubblicato
nei giorni scorsi un ampio documentario sulla persecuzione messa in atto dal regime
sandinista durante gli anni Ottanta ai danni della Chiesa, in virtù della “sistematica
applicazione dei sistemi già sperimentati da Cuba e della presenza di decine di agenti
infiltrati”. Il giornale riporta, nello specifico, l’esperienza di un rappresentante
della Stasi a Managua il quale ha confermato che: “Gli errori commessi hanno avuto
gravi conseguenze. Il caso più noto è quello di don Bismarck Carballo, allora direttore
di Radio Cattolica e uno dei principali oppositori del regime”. Era l’11 agosto del
1982 quando il sacerdote, parroco di San Miguel, fu invitato a pranzo da una delle
fedeli della sua parrocchia. Al suo arrivo trovò un uomo che lo minacciò con le armi
e lo costrinse a spogliarsi. Nello stesso momento fecero irruzione nella casa gli
agenti della polizia sandinista che obbligarono don Carballo ad uscire in strada
nudo dove, ad attenderlo, c’era un gruppo di sostenitori e di giornalisti filo- regime
pronti a fotografarlo. Nel 2004 sappiamo come è andata: il leader dei sandinisti,
Daniel Ortega, ha chiesto perdono a Carballo. L’accanimento nasceva dal fatto che
gli allora governanti del Nicaragua erano convinti che la Chiesa venisse finanziata
dalla Cia per osteggiare il regime. Secondo i documenti dell’ archivio della Stasi,
l’obiettivo era quello di colpire direttamente i leader della Conferenza episcopale
e, in particolare, i più stretti collaboratori del card. Miguel Obando, al tempo arcivescovo
di Managua. (Aci – DIONISI)