2008-06-24 14:59:08

Al via da oggi le sanzioni dell'UE all'Iran. Teheran definisce "illegittime" le misure


Immediata e secca reazione del governo iraniano alle nuove sanzioni varate ieri dall'Unione Europea come risposta al persistente rifiuto di porre fine al suo controverso programma nucleare. Le misure sono state bollate come "illegittime" dal Ministero degli esteri di Teheran. Ma a questo punto, non si rischia una rottura definitiva dei rapporti diplomatici tra la Repubblica islamica e Bruxelles? Salvatore Sabatino lo ha chiesto al giornalista iraniano Ahmad Rafat:RealAudioMP3

R. - Una rottura non credo, perchè non conviene né a Bruxelles né a Teheran; un inasprimento delle sanzioni era atteso dopo che l’Iran aveva rifiutato l’ultimo pacchetto di proposte avanzate dal ”gruppo 5+1”, che Javier Solana aveva portato a Teheran; l’Iran, non aveva accettato la proposta di sospendere l’arricchimento dell’uranio. Era dunque prevedibile che, da parte europea, ci sarebbe stata una risposta, e la risposta è giunta puntuale.

 
D. – Però bisogna dire che tra pochi giorni verrà presentato a Teheran un nuovo pacchetto di proposte, soprattutto incentivi alternativi all’arricchimento dell’uranio per la produzione dell’energia atomica. Che risposta ci dobbiamo aspettare, a quel punto, da parte delle autorità iraniane?

 
R. – Credo che ci troveremo di fronte all’ennesimo no, perchè, come si sono affrettati a dichiarare vari responsabili del programma nucleare e della politica estera iraniana, la sospensione dell’arricchimento dell’uranio è una linea rossa che il governo iraniano non vuole superare. Pertanto, come hanno riferito pure nelle ultime 24 ore i portavoce del Ministero degli affari esteri, il Consiglio della Sicurezza nazionale iraniana, "si" al dialogo con l’Europa, ma solo se l’Europa rinuncia alla sospensione dell’arricchimento dell’uranio.

 
R. – Secondo te c’è un reale pericolo che la questione nucleare iraniana possa, di fatto, destabilizzare ancora di più l’area mediorientale?

 
R. – Questo rischio c’è. Secondo vari esponenti politici, soprattutto europei, che hanno avuto incontri con gli americani, dal presidente Berlusconi all’ex ministro degli Affari Esteri tedesco Joschka Fischer, tutti dicono che gli Stati Uniti sono molto determinati a chiudere il dossier nucleare iraniano entro la fine del mandato del presidente Bush e chiudere, a questo punto, fa pensare a quello che il presidente Bush a Roma ha definito “l’altra scelta, l’altra possibilità”, e cioè un’azione militare.

D. – Di fatto, in questo momento, l’Iran continua sulla strada dell’isolamento internazionale; come si può risolvere questa questione?

 
R. – Io credo che la soluzione possa venire solo dall’interno dell’Iran, a questo punto. Cioè, Ahmadinejad continuerà sulla sua strada, mentre gli iraniani hanno la possibilità di fare una scelta alternativa ad Ahmadinejad la prossima primavera quando ci saranno le elezioni presidenziali.







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