Al via a Dar-es-Salaam, in Tanzania, la settima assemblea della Federazione biblica
cattolica. Ce ne parla il presidente, mons. Vincenzo Paglia
“La Parola di Dio. Fonte di riconciliazione, giustizia e pace”: è il tema della settima
assemblea plenaria della Federazione biblica cattolica, che si apre oggi a Dar-es-Salaam,
in Tanzania, per chiudersi il prossimo 3 luglio. La Federazione, che oggi conta 327
membri di 129 Paesi, è stata istituita da Paolo VI, nel 1969, per rispondere al desiderio,
emerso dal Concilio Vaticano II, che il più gran numero di persone avesse facile accesso
alla Sacra Scrittura. Sui contenuti di questa assemblea in Tanzania, Alessandro
Gisotti ha intervistato mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni-Narni-Amelia,
presidente della Federazione biblica cattolica:
R. - Abbiamo
scelto l’Africa perché abbiamo voluto mostrare a questo continente e alla sua Chiesa
cattolica, che ha visto uno sviluppo del tutto straordinario, la nostra solidarietà,
la nostra amicizia, visto che purtroppo l'Africa è spesso dimenticata dalla comunità
internazionale. Questa assemblea ha un doppio significato: approfondire la tematica
della Scrittura come fonte di riconciliazione di giustizia, di pace e offrire un contributo
al Sinodo dell’anno prossimo, sinodo africano, che avrà come tema la Chiesa e il servizio
alla riconciliazione e alla giustizia.
D. - Dunque,
ritrovare, scoprire, nella Parola di Dio una fonte di giustizia e pace per l’Africa...
R.
– Esattamente! Anche perché Papa Benedetto, dopo 11 anni dalla prima assemblea della
Chiesa dell’Africa, ha voluto indirne una seconda, quella che si terrà appunto il
prossimo anno. In questi 11 anni, non c’è dubbio che il continente africano abbia
visto, assieme allo sviluppo straordinario della Chiesa cattolica, anche la crescita
di numerosi problemi. Pensiamo alle guerre, ai conflitti etnici, ai drammi della fame
della sete. Ecco perché il Papa ha sentito l’urgenza di convocare una nuova assemblea
che ponesse la Chiesa in relazione alle nuove condizioni che sta vivendo il continente.
D.
- Come questa assemblea della Federazione biblica in Tanzania, in Africa, si inserisce
nel contesto di avvicinamento al Sinodo in Vaticano sulla Parola?
R.
- L’assemblea è come segnata da questi due grandi eventi: il sinodo sulla Parola di
Dio e il sinodo sulla riconciliazione e la giustizia e la pace per l’Africa. C’è come
una sequenza logica. Siamo convinti che riscoprire da parte di tutte le Chiese e di
tutti i cristiani la forza della Parola di Dio significhi ridare rigore a tutta la
vita della Chiesa. Più si riscopre la Parola di Dio più le Chiese e i cristiani sono
appunto sale e luce, fermento di un nuovo umanesimo e l’Africa ne ha bisogno. Un aspetto
significativo che caratterizzerà questa nostra assemblea è la prospettiva ecumenica.
Saranno presenti come osservatori a Dar-es-Salaam i più alti responsabili della United
Bible Society, che sarebbe in un certo senso la controparte protestante della federazione
biblica cattolica. E’ molto bello che insieme queste due istituzioni si impegnino
per diffondere la Bibbia.