La Chiesa ricorda oggi San Luigi Gonzaga, patrono della gioventù cattolica
Proclamato Santo e protettore degli studenti da Benedetto XIII nel 1726, duecento
anni dopo Pio XI lo ha dichiarato patrono della gioventù cattolica. Parliamo di San
Luigi Gonzaga, di cui la Chiesa fa oggi memoria. Giovane brillante, di nobile famiglia,
preferì consacrarsi a Dio nella Compagnia di Gesù anziché vivere di onori e della
ricca eredità che gli spettava. Volle dedicarsi ai più poveri e ai malati e per questo
morì contagiato da un appestato che aveva soccorso. Il servizio di Tiziana Campisi:
Aveva 17
anni quando maturò la decisione di farsi gesuita e cominciò il noviziato a Roma, dove
studiò teologia e filosofia. Giovane brillante, ricco di sensibilità e forza è vissuto
in quel secolo – il XVI – segnato dalla riforma protestante di Lutero e Calvino. Il
giovane Luigi dona la propria esistenza agli altri, immolando la sua giovinezza –
ha detto Giovanni Paolo II – in un servizio eroico di carità fraterna. Affianca Camillo
de Lellis e soccorre i malati infettivi. La sua salute si fa labile e per questo si
dedicherà solo ai casi non contagiosi. Ma incontrando per strada un appestato volle
caricaselo in spalla per portarlo in ospedale. Pochi giorni dopo morì, all’età di
soli 23 anni. Il suo corpo è tumulato nella chiesa di Sant'Ignazio a Roma. “Non riesco
a capacitarmi – scrisse alla madre – come il Signore guardi alla mia piccola e breve
fatica … e dal cielo mi inviti a quella felicità che io fino ad ora ho cercato con
negligenza e offra a me, che assai poche lacrime ho sparso per esso, quel tesoro che
é il coronamento di grandi fatiche e pianto”. Ma cosa caratterizza la personalità
di San Luigi Gonzaga? Ci risponde padre Paolo Molinari, postulatore
delle cause dei Santi della Compagnia di Gesù:
R.
– Luigi Gonzaga era cresciuto in quel mondo fatuo in cui la vanità e gli intrighi
erano per molti i criteri dominanti, in una società spesso gaudente e corrotta. Proprio
a questa si ribella consapevolmente. A poco a poco, Luigi diviene più insofferente
rispetto a questo mondo futile e reagisce ad esso. Luigi scelse piuttosto di essere
considerato “pazzo per Cristo” anziché saggio e prudente nel mondo.
D.
– Perché Luigi Gonzaga è patrono della gioventù cattolica?
R.
– Basta considerare la ripetuta e calda raccomandazione che l’attuale Pontefice ha
più volte fatto ai giovani cattolici di sviluppare un’autentica amicizia personale
con Cristo, per capire perché i suoi predecessori nel Pontificato abbiano spesso additato
San Luigi Gonzaga come esempio ai giovani. Pio XI, poi, nel secondo centenario della
canonizzazione, quindi nel 1926, lo ha riconfermato patrono della gioventù, auspicando
che i giovani capiscano che essere cristiani significa vivere un rapporto di vera
amicizia con Cristo.
D. – Come si è diffuso il culto
alla sua figura di Santo?
R. – La figura di Luigi
Gonzaga era ben nota ai suoi tempi nelle varie parti dell’Europa in cui aveva vissuto,
a motivo della nobiltà della sua famiglia e dei rapporti che questa aveva con le grandi
corti reali di allora. La gente ammirava in lui lo spirito genuinamente cristiano,
con cui egli si comportava: quello spirito, appunto, che lo indusse ad abbandonare
tutto ciò che invece tanta gente affannosamente ricerca come gli onori e la ricchezza.
Luigi scelse di vivere in unione con Cristo. Quindi, una scelta di amore per il prossimo,
specie per i più abbandonati, cosa – questa – che lo portò, poi, per esaurimento fisico
alla morte.