2008-06-21 15:43:02

Duro colpo per il movimento per l’eutanasia in Australia dopo la sentenza di un tribunale di Sydney


L’accusa nei confronti di due donne che avevano aiutato a morire un malato di Alzheimer è cambiata da assistenza al suicidio in omicidio colposo. Lo ha deciso un tribunale australiano chiamato ad esprimersi sul caso di un anziano morto nel marzo del 2006 a Sydney. La giuria ha dichiarato colpevole di omicidio Shirley Justins per aver ucciso il suo partner senza stabilire se egli fosse capace di scegliere di morire. La sua amica, che procurò in Messico un potente anestetico, è stata incriminata di favoreggiamento in omicidio colposo. Il medico che le ha aiutate ha testimoniato che il malato era capace di intendere e di volere prima della morte, ma le sue parole sono smentite dalla bocciatura della Svizzera, dove l’eutanasia è legale, per le dubbie capacità cognitive dell’uomo. Il procedimento di sentenza inizierà il 7 ottobre e le due donne sono passibili di una pena di 25 anni di carcere. Durante il processo l’accusa ha anche sollevato perplessità su Shirley Justin, dopo che la polizia aveva scoperto che il testamento del suo partner, nel quale lei risultava essere l’unica beneficiaria, era stato cambiato una settimana prima della morte.(B.C.)







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