La missione al centro della giornata odierna del Congresso eucaristico internazionale
a Québec
Prosegue a Québec, in Canada, il 49.mo Congresso eucaristico internazionale sul tema
“L’Eucaristia, dono di Dio per la vita del mondo”. Al centro della giornata di oggi
il tema “Eucaristia e missione”. Ma che esperienza sta emergendo dal Congresso eucaristico
di Québec? Ci risponde una focolarina, Anna Conti, del Gen Verde, al microfono
della nostra inviata Viktoria Somogyi:
R. – E’ un
modo di vivere la Chiesa-comunione, l’universalità della Chiesa, mettendoci all’unisono
con questo respiro universale. Ma soprattutto direi che fare questa esperienza in
un Congresso Eucaristico è concentrarsi a vivere questa unità che l’Eucaristia, in
fondo, realizza fra tutti. Qui si sentono parlare varie lingue, si capisce che dietro
ognuno ci sono esperienze e background molto diversi, con un vissuto diversificato
al massimo, ma ci si incontra proprio in questa conoscenza e in questo dialogo. Direi
che questa è una delle esperienze più belle di questo Congresso. Ed è anche molto
bello viverlo qui - in Nord America - per me che sono europea, perchè sento che rappresenta
un altro modo ed un’altra angolazione dalla quale vedere tutta la Chiesa e sento
che questo mi arricchisce.
Nel pomeriggio di oggi il Cammino neocatecumenale
guiderà una conferenza sul tema della nuova evangelizzazione a partire dalla famiglia.
Ascoltiamo in proposito padre Isidoro Tomasoni, responsabile del in Canada,
intervistato da Viktoria Somogyi:
R.
– Lo scopo di questa conferenza è quello di far conoscere questo itinerario, perchè
in fondo il Cammino vuole aiutare l’adulto a riscoprire la propria fede. Il tema è
dedicato alla famiglia e questo perchè? Perchè l’esperienza, nella storia della Chiesa,
dimostra che se la famiglia è cristiana e se i genitori hanno una fede adulta, i genitori
trasmettono la fede alla famiglia; ma se i genitori non hanno una fede sufficientemente
adulta, i figli non ricevono la fede. La Chiesa può nutrire la fede attraverso i Sacramenti
per aiutare la gente a diventare più adulta nella fede, ma la trasmissione della fede
avviene sempre all’interno della famiglia. Questo cammino è, quindi, un aiuto, uno
strumento di formazione cristiana – come ha detto la Chiesa nello Statuto appena
approvato – che è valido per il tempo di oggi. Ho conosciuto il Cammino trent’anni
fa in India, a Bangalore; sono stato poi alcuni anni in Australia sempre come itinerante.
Noi siamo un’equipe itinerante di catechisti e questo vuol dire che noi siamo a disposizione
dei vescovi e dei parroci e il Signore provvede affinché i fratelli ci aiutino, cimantengono, ci diano una casa e lo facciamo gratuitamente, perchè quello che abbiamo
ricevuto lo abbiamo ricevuto gratuitamente dalla Chiesa.