Il cardinale Tomko al Congresso eucaristico internazionale di Québec: l'Eucaristia
dà forza all'evangelizzazione
Prosegue con grande partecipazione di fedeli il 49.mo Congresso eucaristico internazionale
a Québec, in Canada. Oggi, il cardinale arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Bergoglio,
svolgerà una riflessione sul tema “L’Eucaristia edifica la Chiesa, sacramento di salvezza”.
Ieri, invece, l’arcivescovo di Lione, il cardinale Philippe Barbarin, si è soffermato
su “l’Eucaristia, memoriale del mistero pasquale”. Le relazioni, come i principali
avvenimenti del Congresso, sono disponibili in diretta Internet sul nuovo portalewww.ecdq.tv, lanciato dall’arcidiocesi di Québec come strumento permanente
di comunicazione tra Chiesa locale e fedeli del mondo intero. La nostra inviata a
Québec, Viktoria Somogyj ha chiesto al legato pontificio al Congresso, il cardinale
slovacco Jozef Tomko, di soffermarsi sul binomio Eucaristia-evangelizzazione:
R. - Il Congresso
è già anche uno strumento di evangelizzazione per le persone che sono o lontane o
- diciamo così a "metà": non troppo decise nella fede, che hanno ancora qualche dubbio.
Ma l’Eucaristia anche per l’evangelizzazione significa molto, perché dà la forza.
L’evangelizzazione non è un gioco: l’evangelizzazione richiede soprattutto la testimonianza.
Questo è il primo strumento. Per avere la forza di testimoniare, da dove si prende
questa forza, se non da Cristo vivo? Quindi, anzitutto rafforzare la fede: e qui anche
è lo scopo di questo Congresso, in un ambiente come è il Canada e come è - alla fine
- l’Europa occidentale e non solo. In questo mondo, attraverso l’Eucaristia che è
la presenza viva di Cristo vivo risorto, è fondamentale.
D.
- In questi giorni, è stato sottolineato il rapporto tra l’Eucaristia e la vita quotidiana
dei fedeli. Come si dovrebbe rafforzare questo legame, oggi, nel mondo secolarizzato?
R.
- Anzitutto, si è parlato molto e si è insistito sulla domenica. Senza il cibo domenicale
non possiamo vivere.
D. - Quali sono i fenomeni che
danno speranza per un profondo rinnovamento spirituale del mondo e della Chiesa?
R.
- Soprattutto la presenza della fede viva, e magari anche la presenza delle difficoltà,
perché sono stati elencati casi dei nostri tempi in cui l’Eucaristia è stata un sostegno
enorme. Io stesso avevo portato un esempio dalla mia patria. E' ciò che mi hanno raccontato
coloro che sono usciti dalle prigioni su cosa fosse per loro l’Eucaristia portata
in maniera spesso rocambolesca - nascosta in un biscotto, nel pane - per poi portarla
attraverso i controlli... Sono cose belle e forti! Come anche, ho portato l’esempio
- ben conosciuto - del cardinale Van Thuân, vietnamita, che in quella cella di isolamento
è riuscito persino a dire la sua Messa, e se per il pane era più facile, il vino lo
ha ricevuto al posto della medicina... Così, quando lui ha messo nel palmo della mano
alcune gocce di vino, sapeva tutta la liturgia della Messa a memoria ed l'ha celebrata
così la sua Messa, nella cella di isolamento.