2008-06-18 15:41:26

Aumentano le spese militari nel mondo


Continuano a lievitare le spese per le armi da parte degli Stati di tutto il mondo. A denunciarlo è il SIPRI, l’Istituto internazionale di ricerca per la pace di Stoccolma, che parla di un aumento del 6% nell’ultimo anno. Secondo l’istituto svedese, gli Stati spendono globalmente 851 miliardi di euro l’anno per la corsa agli armamenti, mentre hanno deciso di dedicarne solo 6,5 alla risoluzione dell’attuale crisi alimentare, come emerso nel vertice FAO appena concluso a Roma. Ma quali sono i principali motivi che spingono a quest’aumento della spesa per gli armamenti? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Maurizio Simoncelli, esperto di geopolitica dei conflitti di Archivio Disarmo:RealAudioMP3

R. – Noi abbiamo assistito in questi anni ad una serie di crisi internazionali: come quella dell’Iraq e dell’Afghanistan, la diffusione del terrorismo internazionale, la non soluzione, purtroppo, ancora permanente della questione israelo-palestinese e, in generale, una evidente crisi del sistema delle Nazioni Unite che, dopo il bipolarismo, non sono riuscite ad essere il punto di riferimento a livello internazionale.

 
D. – Quali sono i Paesi che spendono di più in armamenti, si può stilare una classifica?

 
R. – Sì, purtroppo si può. Dobbiamo rilevare che il 45 per cento sono ascrivibili agli Stati Uniti e che non solamente in relazione alle operazioni militari in Afghanistan e in Iraq hanno aumentato questa spesa, ma in generale hanno aumentato enormemente le loro spese, e addirittura oggi si può dire che la spesa militare di Washington è la maggiore spesa dai tempi della II Guerra Mondiale. Poi, segue la Gran Bretagna, con circa 60 miliardi di dollari, seguita poi dalla Cina, che ha conquistato il terzo posto, seguita poi a sua volta dalla Francia, dal Giappone, dalla Germania e dalla Russia. In particolare, vorrei sottolineare che sia per la Cina che per la Russia lo stesso SIPRI avvisa che i dati a disposizione possono essere sottostimati, proprio perchè i budget ufficiali presentati non sono poi completamente attendibili.

 
D. – E c’è un altro dato su cui riflettere: le spese militari del 2007 corrispondono a 202 dollari americani per ogni abitante del pianeta, il 2,5 per cento del prodotto interno lordo di tutti i Paesi messi insieme. Come commentare questo dato?

 
R. – E’ un dato estremamente preoccupante, perchè vuol dire che c’è in realtà un impegno notevole che ogni cittadino del nostro pianeta si trova a doversi accollare, volente o nolente. Addirittura la stessa Italia è arrivata ad avere una spesa militare pro capite, per quello che riguarda il nostro bilancio, di 568 dollari all’anno. Quindi, i dati se poi li andiamo a scorporare da una statistica mondiale, li andiamo a portare sui singoli Paesi, vediamo che queste cifre sono estremamente pesanti, estremamente significative. Se poi invece le confrontiamo a quelle che i governi pensano di riservare alle spese per gli aiuti allo sviluppo, per la cooperazione e quant’altro, purtroppo assistiamo a dei paragoni impressionanti e si parla di meno del 10 per cento delle spese militari mondiali dell’equivalente, destinato a questi programmi.







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