Al via a Québec, in Canada, il 49.mo Congresso Eucaristico Internazionale: intervista
col cardinale Arinze
Si apre oggi a Québec, in Canada, il 49.mo Congresso Eucaristico Internazionale che
per sette giorni, articolati in momenti di catechesi, adorazione e liturgia, celebrerà
“L’Eucaristia, dono di Dio per la vita del mondo”. Domenica 22 giugno il Congresso
si concluderà con una Messa, la cui omelia sarà pronunciata da Benedetto XVI, collegato
via satellite con il Canada. Ma qual è il significato dei Congressi eucaristici? Giovanni
Peduto lo ha chiesto al cardinale Francis Arinze, prefetto della Congregazione
per il Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti:
R.
– Il Congresso Eucaristico si celebra perché l’Eucaristia è centrale nella vita della
Chiesa e nel culto cristiano. Già nel 1881 c’è stato il primo Congresso Eucaristico
Internazionale a Lille. Il programma è organizzato in modo tale da avere una riflessione
teologica, la celebrazione eucaristica, la Santa Messa solenne ogni giorno, l’adorazione
eucaristica al di fuori della Messa e ci sono altri atti di venerazione, come pregare
l’ufficio divino davanti al Santissimo esposto: c’è poi il domandarsi di come vivere
il messaggio dell’Eucaristia che ci manda in missione. E' quello che il Santo Padre
ci ha detto nell’esortazione post-sinodale Sacramentum Caritatis: l’Eucaristia è un
mistero da credere, da celebrare e da vivere.
D.
– La celebrazione del Congresso Eucaristico Internazionale quest’anno cade nel mese
di giugno, dedicato al sacro Cuore di Gesù. Eminenza, c’è un rapporto, e qual è, tra
il Sacro Cuore di Gesù e l’Eucaristia?
R. – Tra il
Sacro Cuore di Gesù e l’Eucaristia c’è legame, perché il Sacro Cuore è simbolo dell’amore
di Gesù per la sua Chiesa, amore senza limite. Lui ha dato tutto se stesso: si è annientato,
si è svuotato, si è umiliato fino alla morte in croce. Per Gesù non basta nemmeno
morire per noi sulla croce: Lui vuole prolungare gli effetti dell’opera della salvezza
tramite la Chiesa che lui ha stabilito e in quella Chiesa c’è il mistero del Corpo
e del Sangue di Cristo, offerto a Dio nella Messa, ricevuto da noi nell’Eucaristia.
Allora, il mistero eucaristico è anche segno, è anche dono dell’amore di Cristo alla
sua sposa, la Chiesa. Cristo ascende al cielo, il giorno dell’ascensione, ma rimane
con noi nell’Eucaristia. Dio con noi, Dio che ci ama, Dio che ci dà tutto, Cristo
Emmanuele. E’ molto stretto questo legame tra l’amore di Cristo, simboleggiato dal
Sacro Cuore e il Sacramento della carità.
D. – Eminenza,
qual è il suo invito ai fedeli? In che modo vivere il Congresso Eucaristico Internazionale,
che si celebra a Quebec in Canada?
R. – Cercare di
unirsi in spirito con coloro che sono raccolti lì, nella riflessione, nell’adorazione
eucaristica, nella Santa Messa celebrata con fede e devozione sempre più crescente.
Tutti possono leggere e riflettere di più sull’Eucaristia. Io suggerisco il Catechismo
della Chiesa cattolica. Prendere i capitoli che toccano il mistero eucaristico: riflettere
e pregare.