I ministri africani dell'Ambiente chiedono soluzioni comuni ai problemi climatici
Convincere i Paesi ricchi a ridurre le emissioni nocive tra il 20 e il 40% in 12 anni.
È questo uno degli obiettivi centrali messi a punto nei giorni scorsi dalla conferenza
dei ministri africani dell’Ambiente. L’incontro – informa l’agenzia Misna – si è svolto
a Johannesburg e ha discusso una delle ingiustizie ambientali più gravi del nostro
tempo: “L’Africa emette solo il 3,8% dei gas serra – ha denunciato il vertice – ma
subisce già la maggior parte delle minacce derivate dai mutamenti climatici: deve
avere un’unica posizione e garantire che la sua voce sia ascoltata”. I ministri hanno
espresso la volontà di elaborare una strategia comune e hanno proposto la formazione
di un comitato composto da esperti africani, che si riunirà a ottobre in Algeria.
Durante la conferenza sono state proiettate 300 foto a testimonianza dei mutamenti
climatici negli ultimi 35 anni; nel paragone tra il “prima” e il “dopo” si è potuto
constatare un notevole cambiamento nei cento luoghi monitorati dal satellite: ogni
anno l’Africa perde quattro milioni di ettari di foreste con una media doppia rispetto
al resto del mondo, il 50% dei ghiacciai in Uganda si stanno ritirando e in Senegal
l’urbanizzazione sta riducendo enormemente le aree verdi. Lo scenario più allarmante,
tuttavia, riguarda la riduzione delle precipitazioni che provocherà un aumento delle
carestie e della desertificazione. (S.G.)