2008-06-14 14:51:16

Bolivia: la preoccupazione dei vescovi per la sospensione del dialogo tra governo e opposizione


Il dialogo è l’unica via valida e veritiera per risolvere tutti i problemi: è quanto afferma la Conferenza episcopale della Bolivia (CEB), esprimendo preoccupazione per la sospensione di un confronto, sia politico che sociale, tra il governo e le forze di opposizione. Il dialogo, scrivono i vescovi in una nota a firma di mons. Jesús Juárez, vescovo della diocesi di El Alto e segretario generale della CEB, “deve puntare a soluzioni concertate, piuttosto che violente, ed al rafforzamento del sistema democratico e dei principi di legittimità e legalità”. La CEB manifesta quindi apprensione perché “ancora una volta, questo processo è stato sospeso, principalmente a causa di una grande diffidenza reciproca tra le parti”, e la situazione attuale “non consente, per ora, di poter contare sulle condizioni necessarie per un dialogo sincero e produttivo”. “La polarizzazione e la tensione politica – si legge ancora nella nota – hanno deviato temporaneamente il percorso di un dialogo responsabile. Tutto ciò porta ad esigere dai nostri leader politici un maggior impegno, una maggiore attenzione verso il bene comune e una maggiore responsabilità di fronte al Paese”. Ricordando poi che “la Segreteria generale della Conferenza episcopale ha risposto all’invito del governo di partecipare come osservatore”, i vescovi boliviani sottolineano che “come Chiesa, rimaniamo vigili e disponibili a sostenere il processo di dialogo che, prima o poi, deve concretizzarsi”. I presuli si dicono quindi speranzosi nel fatto che “a poco a poco si superino le diffidenze e che gli uomini politici comprendano che devono sedersi al tavolo del dialogo non come un espediente, frutto di un calcolo politico, ma con una sincera e profonda convinzione di accordo per il bene di tutto il Paese”. Infine, la Conferenza episcopale si rivolge alla popolazione boliviana, invitandola a mantenere “un atteggiamento sereno e di critica costruttiva”, e lancia un appello ai mass-media, affinché offrano un’informazione “responsabile e collaborino ad un sano e produttivo dibattito pubblico”. La nota dei presuli si conclude quindi con l’esortazione a pregare “il Dio della Vita e della Storia, perché illumini le menti ed i cuori dei leader sociali e politici”. (I.P.)







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