2008-06-13 11:39:17

La Chiesa celebra la memoria di Sant'Antonio di Padova


Oggi, 13 giugno, la Chiesa ricorda Sant’Antonio di Padova, sacerdote francescano e Dottore della Chiesa. Nato in Portogallo, conobbe San Francesco d’Assisi e su suo mandato predicò in Italia diventando ben presto celebre per le sue omelie: centrate sull’amore e l’umiltà stigmatizzavano ipocrisia, avarizia e orgoglio. “La predica è efficace quando parlano le opere” – diceva Sant’Antonio che esortava: “cessino, ve ne prego, le parole, parlino le opere”. Oggi, in tutto il mondo, Sant’Antonio è noto come “il Santo del Popolo” e “il Taumaturgo”: Isabella Piro ha chiesto il perché di questi appellativi a padre Enzo Poiana, Rettore della Basilica del Santo a Padova:RealAudioMP3


R. – E’ il Santo del popolo perchè, pur essendo un uomo colto – aveva studiato teologia, Sacra Scrittura e scienze naturali, e quindi era un uomo che dal punto di vista intellettuale aveva una conoscenza poliedrica - era un uomo che sapeva parlare al cuore degli uomini. La sua predicazione toccava il cuore del povero, del piccolo, dell’ignorante, come anche del ricco e del sapiente. E’ poi il Santo Taumaturgo, perchè in vita operò miracoli di guarigione e dopo la morte questi miracoli furono tantissimi: il primo miracolo avvenne il giorno stesso della sepoltura – il 17 giugno del 1231 – quando una donna paralitica venne adagiata sulla tomba di Sant’Antonio e guarì.
 
D. – Sant’Antonio viaggiò dal Portogallo all’Italia: in un certo senso, fu un Santo che mise in comunione popoli differenti…
 
R. – Credo che proprio per essere profondamente evangelico, Sant’Antonio non poteva che essere un uomo di comunione. E questa comunione nasceva dalla consapevolezza in lui di essere figlio amato di Dio, però di non essere solo ad essere amato da Dio, ma di avere dei fratelli. E’ questa una fraternità che si allarga anche a coloro che non appartengono alla fede cristiana.
 
D. – Sono trascorsi più di 700 anni dalla morte di Sant’Antonio: qual è, oggi, il suo insegnamento?
 
R. – La nostra società ha bisogno di Vangelo, ha bisogno di riscoprire le radici vere della gioia che sono in questo annuncio che ci ha dato Gesù Cristo della misericordia di Dio e Sant’Antonio è il predicatore della misericordia. Oggi credo che il mondo abbia bisogno di questo annuncio di speranza, che non è una speranza puramente umana, ma è una speranza che si radica nella presenza amante di Dio, che si è reso presente appunto in Gesù Cristo.
 
D. – Lei è rettore della Basilica di Padova in cui si venerano le reliquie del Santo: cosa cercano, secondo Lei, i fedeli che arrivano là?
 
R. – Cercano quella serenità interiore, quella gioia interiore che è motore dell’esistenza, perchè sembra che la gente venga qui a chiedere i miracoletti e quindi "fa che mi vada bene una cosa o che mi vada bene l’altra o fammi trovare le cose perdute", ma anche su questo ritrovare le cose perdute, ho testimonianza, anche nelle lettere che mi giungono, di persone che chiedono la fede per i propri figli che l’hanno perduta.







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