2008-06-13 15:27:42

Kenya: appello alla riconciliazione tra sfollati e comunità ospitanti


Dopo la violenza post elettorale, la situazione umanitaria in Kenya è ancora critica. L’operazione "Rudi nyumbani", ritorno a casa, partita lo scorso mese per consentire il rientro dei profughi interni fuggiti durante i tumulti scoppiati dopo le elezioni, non ha raggiunto il risultato sperato. In molte zone il Paese è stata paralizzato dall’odio interetnico, nonostante le assicurazioni da parte del governo sul ritorno alla normalità del Kenya. Subito dopo la pace siglata tra il presidente Kibaki e il capo dell’opposizione Odinga, grazie alla mediazione dell’ex segretario dell’ONU, Kofi Annan, erano stati promessi aiuti consistenti agli sfollati. In particolare, Kibaki aveva detto alla popolazione che avrebbe avuto i beni di prima necessità e le case in cui vivere. Invece tutto ciò non è avvenuto, provocando preoccupazione nella gente. “L’animosità etnica che ha scatenato la violenza - ha affermato mons. Peter Kairo, vescovo di Nakuru e responsabile della commissione giustizia e pace della Conferenza episcopale del Kenia – è elevata, a meno che le comunità ospitanti e gli sfollati non vengano riconciliati al più presto, il mero spiegamento di forze di polizia nelle aree insicure non porterà la pace”. (V.V.)







All the contents on this site are copyrighted ©.