Corea del Sud: Congresso nazionale delle Comunità Ecclesiali di Base
Le Comunità Ecclesiali di Base (CEB) sono una realtà ormai radicata nella Chiesa
coreana, presente in 15 diocesi e sono uno strumento che dà un contributo all’evangelizzazione,
con il proprio stile di vicinanza, testimonianza evangelica nella semplicità e nella
solidarietà con i poveri. E’ quanto è emerso dal 7° Congresso Nazionale delle Comunità
Ecclesiali di Base in Corea, tenutosi nei giorni scorsi a Daejeon. Oltre 300 fra preti,
religiosi e laici provenienti da 15 diocesi coreane - riferisce l'agenzia Fides -
si sono confrontati a partire dal brano evangelico “Non ci ardeva forse il cuore nel
petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?”,
esaminando situazione e prospettive pastorali delle CEB in Corea. Il Congresso, presieduto
da mons. Paul Choi Deok-ki, vescovo di Suwon, incaricato della commissione nazionale
per la cura pastorale delle CEB, ha diffuso un documento finale in cui si esortano
le CEB a “testimoniare il Signore ogni giorno, accostandosi al mistero dell’eucarestia
nella vita quotidiana; rendere le Comunità di base centri di diffusione della cultura
della vita, che contrastano la cultura della morte; rendere le comunità aperte ad
anziani e bambini; promuovere un intenso scambio e condivisione fra le diverse CEB,
condividendo lo studio e l’approfondimento della Parola di Dio; presentare la visione
e il carisma delle CEB a tutte le diocesi”. La CEB – ha notato l’assemblea – non è
semplicemente una riunione di persone che abitano in una stessa zona: occorre invece
riaffermare il valore pastorale dell’esperienza, che permette una comunione e condivisione
di vita basata sul Vangelo, aiuta a dare una nuova immagine di Chiesa, offre un contributo
per l’evangelizzazione e la realizzazione dell’ecclesiologia di comunione. I partecipanti
hanno auspicato che ogni CEB diventi un luogo di evangelizzazione, richiamando una
attiva partecipazione del laicato cattolico. (R.P.)