Mons. Marchetto: globalizzare la solidarietà anche nel campo dell'immigrazione
Il primo valore da sostenere oggi, nel contesto dell’attuale crisi mondiale, è quello
della globalizzazione della solidarietà: è quanto ha affermato ieri sera l’arcivescovo
Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti
e gli itineranti, nel corso di una Tavola Rotonda promossa a Roma dall’Aspen Institute
Italia sul tema “La crisi globale: dal mercato ai valori. L’Europa e l’Italia”. Citando
il recente discorso di Benedetto XVI alla Fondazione “Centesimus annus-Pro Pontifice,
mons. Marchetto ha sottolineato la necessità di “promuovere uno sviluppo globale attento
alla promozione integrale dell’uomo” aggiungendo che “al centro di ogni programmazione
economica … occorre che ci sia sempre la persona”. “Solo una condivisa cultura della
partecipazione responsabile e attiva – aveva affermato il Papa - può permettere ad
ogni essere umano di sentirsi non fruitore o passivo testimone, ma attivo collaboratore
nel processo di sviluppo mondiale”. Il presule ha poi ricordato, sulla scia dell’Enciclica
Spe salvi, che “le strutture migliori funzionano soltanto se in una comunità sono
vive delle convinzioni che siano in grado di motivare gli uomini ad una libera adesione
all’ordinamento comunitario”. “Ci sono qui altri valori”, ha aggiunto il segretario
del Pontificio Consiglio: “le convinzioni, frutto di una presa di coscienza, che portano
alla creatività e all’azione”. Il presule infine ha messo in luce un “binomio significativo
... nel contesto della globalizzazione”, l’associazione di “valori ed emigrazione”,
ricordando due suoi recenti interventi intitolati “L’integrazione dei migranti, valore
di civiltà” e “L’immigrazione come valore economico e sociale”.