L’Europa aspetta i risultati del referendum in Irlanda, decisivo per le sorti del
Trattato di Lisbona
Dopo le ratifiche del trattato da parte delle aule parlamentari di Finlandia, Estonia
e Grecia, il trattato di Lisbona passerà per il giudizio del referendum che si svolge
oggi in Irlanda, unico Paese - tra i 27 - a prevedere una consultazione popolare.
Per l’approvazione del testo occorre l’unanimità degli Stati membri dell’Unione. Un'eventuale
vittoria dei 'no' potrebbe provocare un'impasse come quella che ha fatto seguito al
no nel 2005 di Francia e Olanda alla Costituzione. Il servizio di Marco Guerra:
In vista
del voto irlandese, l’Europa saluta con ottimismo la ratifica del trattato di Lisbona,
approvata ieri dalle aule parlamentari di Grecia, Finlandia ed Estonia. Ora sono diciotto
su 27 i membri dell’Unione ad aver ratificato la nuova carta fondamentale dell’UE.
L’obiettivo delle istituzioni comunitarie resta quello della ratifica da parte di
tutti gli Stati entro il 2008, per poi far entrare in vigore il testo fin dal primo
gennaio del 2009. Ma il destino del Trattato costituzionale di Lisbona sarà deciso
dall’odierno voto referendario che si tiene in Irlanda, l’unico Stato dell’Unione
che è docuto ricorrere ad un referendum per cambiare la costituzione del Paese sul
potere da trasferire all’UE. Un’eventuale vittoria dei 'no' provocherebbe la paralisi
politica dell’Unione. Tutti i riflettori del vecchio continente sono quindi puntati
sul risultato che uscirà dalle urne, che resteranno aperte fino alle 22, ore locali,
di questa sera. Gli ultimi sondaggi registrano una forte crescita dei 'no', ma a
decidere la partita saranno gli indecisi, che diversi istituti di ricerca danno intorno
al 35%. Secondo i sostenitori del 'no', aderire a Lisbona trasferirà troppi poteri
a Bruxelles. Comunque, tutti i partiti politici della repubblica, ad esclusione del
Sinn Fein, hanno chiesto un 'sì' agli elettori per proseguire nel percorso di progresso
economico degli ultimi 10 anni.
Visita Bush in Italia Seconda
giornata romana ricca di incontri per il presidente degli Stati Uniti, George Bush.
Il capo della Casa Bianca, dopo aver preso parte ad una tavola rotonda con i borsisti
italiani all’American Accademy, si è recato al Quirinale per il colloquio con il presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel pomeriggio sarà la volta dell’incontro con
il premier Silvio Berlusconi, che ha l’obiettivo di ottenere un maggiore impegno dell'Italia
in Afghanistan. A quanto sembra Bush dovrà poi frenare le aspettative italiane di
far parte del gruppo '5+1' che negozia con l'Iran sul dossier nucleare, dopo il ''no''
venuto ieri dalla Germania a questa prospettiva. Italia – Morti bianche In
Italia non si ferma il dramma delle morti sul lavoro. Ieri in Sicilia sei operai sono
morti a Mineo, in provincia di Catania, in Sicilia, mentre pulivano una vasca di depurazione.
Le esalazioni tossiche sarebbero alla base dell’incidente. Sdegno da parte dei sindacati,
mentre il presidente della Repubblica Napolitano ha chiesto un intervento immediato
per spezzare “la lunga catena di morti bianche”. Il ministro del Lavoro sacconi ha
annunciato un piano straordinario per fronteggiare il fenomeno e alle 16:30 di oggi
incontrerà le parti sociali e le imprese.
Somalia Almeno cinque civili
sono morti negli scontri armati tra ribelli islamici e truppe del governo vicino all'aeroporto
di Mogadiscio, a pochi minuti dalla partenza del presidente somalo, Abdullahi Yusuf
Ahmed. Ieri è stato assassinato il direttore di Woman and Child Care (WOCCA), una
delle principali organizzazioni umanitarie somale, mentre viaggiava in auto con l'autista
nel quartiere di Suqbad. Malgrado la recente firma del cessate il fuoco tra le forze
governative e le milizie dell’opposizione islamica, in Somalia non si ferma la violenza.
Il maggiore Bariyge Bahulko, portavoce della missione di peacekeeping dell'Unione
africana in Somalia, ha confermato l'attacco a colpi di mortaio all'aeroporto, smentendo
che militari dell'Uganda abbiano preso parte agli scontri. ZimbabweResta
alta la tensione politica in Zimbabwe. Tendai Biti, segretario generale del Movimento
per il Cambiamento Democratico, partito di opposizione è stato arrestato all'aeroporto
di Harare, di rientro da una permanenza di due mesi all'estero. A darne notizia è
stato un portavoce del partito, Nelson Chamisa. Non si sa quale sia l'accusa contestata
a Biti. Tra due settimane è in programma nel Paese il ballottaggio delle presidenziali
tra il presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, ed il leader di opposizione, Morgan
Tsvangirai. Algeria Le forze di sicurezza algerine hanno ucciso un presunto
terrorista islamico nell'oasi di El Oued, a 600 chilometri a sud-est di Algeri. Lo
rende noto l'agenzia APS che cita fonti della sicurezza. Ieri altri due presunti terroristi
sono stati uccisi sulle montagne della Cabilia, 50 chilometri a est di Algeri. Questa
controffensiva delle forze algerine arriva ad una settimana dall’attentato, nella
stessa regione berbera ad est di Algeri, in cui sono rimasti uccisi sei militari. USA
maltempo Almeno 4 morti e una quarantina di feriti è il bilancio delle vittime
provocate da un tornado che ha colpito un campo di boy scout nello Stato americano
dell'Iowa. I media locali riferiscono che al momento dell'arrivo della tromba d'aria
al 'Little Sioux Scout Ranch' erano accampati circa 90 ragazzi di 13-18 anni di eta',
su un totale di 120 persone. Tutti gli Stati del Midwest sono attraversati da un’ondata
di maltempo senza precedenti. Solo negli ultimi mesi si sono registrati 32 tornado.
Centinaia gli evacuati in Iowa. Danni anche in Wisconsin, Oklahoma e Kansas. Ma in
questi giorni gli Stati Uniti si trovano a fronteggiare anche temperature eccezionalmente
calde negli Stati sulla costa orientale, che hanno provocato 17 vittime, soprattutto
anziani. Myanmar Segni di apertura alle organizzazioni internazionali
dal Myanmar. Gli esperti dell’Associazione delle Nazioni dell’Asia del Sud-Est (ASEAN)
e delle Nazioni Unite hanno potuto accedere, senza limitazioni, alle zone colpite
da Nargis. Lo ha annunciato lo stesso segretario generale dell'ASEAN. Il ciclone,
abbattutosi lo scorso maggio sulla ex Birmania ha causato oltre 130.000 morti - secondo
il bilancio ufficiale - e 2,4 milioni di sfollati. (Panoramica Internazionale a
cura di Marco Guerra) Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LII no. 164 E'
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Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
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