2008-06-12 15:40:27

Conferenza episcopale USA: “Ancora troppo pochi i rifugiati iracheni accolti”


Il direttore dei servizi per i rifugiati e l’immigrazione della Conferenza episcopale statunitense, Anastasia Brown, ha lanciato un appello per porre l’attenzione sulla difficoltà di raggiungere l’obiettivo degli amministratori di reinsediare in Usa 12mila profughi iracheni entro ottobre 2008. La notizia è stata ripresa oggi dall’Osservatore Romano. Secondo la Conferenza, nel solo mese di maggio sono arrivati negli Stati Uniti altri mille iracheni che vanno ad aggiungersi ai 4742 già ammessi quest’anno dopo essere stati esaminati dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite (ACNUR): irraggiungibile, dunque, sembra l’obiettivo dei 12mila, considerando il fatto che ci troviamo a soli quattro mesi dalla chiusura dell’anno fiscale. Secondo Brown sono circa 4,9 milioni gli iracheni costretti a lasciare la propria casa in Iraq: 2,7 milioni sono rimasti nel Paese; 2,2 sono riusciti a lasciarlo per scappare negli Stati vicini, soprattutto in Siria e in Giordania (Paese con il quale gli Usa hanno rapporti diplomatici abbastanza buoni). Molti di loro, però, sembra più di mille, starebbero per partire alla volta della Malaysia, Paese che non richiede visti in entrata, ma non riconosce lo status di rifugiati e quindi li tratterrebbe in stato di fermo. Di diversa opinione sulla questione dell’accoglienza negli Usa è il coordinatore per i rifugiati iracheni e già ambasciatore di Haiti, James Foley, che in una conferenza stampa ha lodato l’efficienza dei sistemi per l’elaborazione delle richieste dei rifugiati nei Paesi vicini all’Iraq: questo, secondo lui, permetterà ai 7800 esuli che hanno concluso gli stadi preliminari del processo di reinsediamento, di completarlo in tempo per il 30 settembre, raggiungendo e anzi superando, così, l’obiettivo dei 12mila nell’anno 2008. (R.B.)







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