Appello del Consiglio Ecumenico delle Chiese per combattere la crisi alimentare mondiale
A pochi giorni dalla conclusione del vertice della FAO sulla fame nel mondo, svoltosi
a Roma dal 3 al 5 giugno, il Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) ha lanciato un
appello per combattere la crisi alimentare mondiale. “Lo scandalo della fame esige
l’attenzione immediata delle Chiese - afferma in una nota il segretario generale uscente
del CEC, rev. Samuel Kobia – Oggi, circa 850 milioni di persone soffrono la fame in
tutto il mondo. Di questi, circa 820 milioni vivono in Paesi in via di sviluppo. Molti
muoiono per mancanza di cibo e molti altri soffrono per i disagi ed i problemi causati
da diete povere o sbilanciate. Spesso – continua il rev. Kobia – sono i bambini ad
essere vittime della malnutrizione e ad essere privati della possibilità di una vita
piena. Il Vangelo, che ci invita ad amare il prossimo, obbliga i cristiani e le loro
Chiese ad un maggior coinvolgimento nell’andare incontro ai bisogni del mondo”. Il
segretario generale uscente del CEC esprime poi soddisfazione per il recente vertice
della FAO, apprezzando la determinazione dei dirigenti internazionali presenti all’evento.
Quanto alle cause prossime della mancanza di cibo nel mondo, Kobia ha voluto rilevare
“il crescente predominio di corporazioni agricole, che hanno come obiettivo la produzione
di alti profitti e questo ha incrementato pratiche di coltivazione dannose per l’ambiente”.
Alla luce di tutto questo, il reverendo annuncia che il Comitato esecutivo del CEC
affronterà la questione della fame nel mondo durante la prossima riunione, fissata
per settembre: perché le Chiese possano “assumere il loro ruolo essenziale”, e a
questo riguardo devono “esse affrontare la crisi alimentare mondiale tutte insieme”.
(I.P.)