I presuli del Bangladesh in visita "ad Limina". Attese e speranze della Chiesa cattolica,
esigua minoranza in un Paese tra i più poveri al mondo
In visita ad LiminaApostolorum, i vescovi del Bangladesh sono arrivati
ieri in Vaticano, con il loro carico di attese e speranze per la Chiesa del loro Paese,
tra i più poveri al mondo, come si evidenzia in questa scheda di Roberta Gisotti:
Tra i
49 Stati meno sviluppati del pianeta, il Bangladesh, tra i più densamente popolati
al mondo, quasi 140 milioni gli abitanti in un Paese, grande la metà dell’Italia,
dove si muore mediamente a 62 anni, avendo a disposizione meno di un medico e di un
posto letto in ospedale ogni 3 mila persone, e un telefono ogni 130 cittadini, per
oltre metà analfabeti. Un quadro sconfortante aggravato da
un clima avverso con alte temperature e marcati sbalzi tra stagioni secche ed umide,
che ha originato alluvioni disastrose: drammaticamente memorabile quella di 10 anni
fa, che lasciò 30 milioni di bengalesi senza tetto ed ancora quella del 2004. A
ciò si aggiunga uno scenario politico di cronica instabilità: Repubblica indipendente
dal 1971, dopo un insurrezione, già annessa al Pakistan dopo la fine, nel ’47, del
dominio coloniale britannico. Sotto governo militare fino al 1990, le elezioni del
’91 vinte dal moderato partito Nazionale ne sanciscono il ritorno alla legalità costituzionale,
ma i contrasti aspri tra il centro destra guidato dal Partito BNP - vittorioso al
voto del 2001 e vicino ai fondamentalisti islamici - e le opposizioni di ispirazione
socialista e filoindiana portano in più occasioni il Paese sull’orlo della guerra
civile. Nel gennaio scorso, il governo di transizione di fronte a violente dimostrazioni
di piazza dichiara - alla vigilia delle elezioni generali, rimandate a dicembre -
lo stato di emergenza, che tutt’ora persiste, costellato da ripetute proteste e scontri
tra manifestanti e Polizia, e da arresti di politici accusati di corruzione. Sul
piano religioso il Bangladesh, è un Paese a maggioranza musulmana, gli islamici sono
quasi il 90%, gli induisti circa il 10%, esigua minoranza sono i cristiani circa l’1
per cento, di cui i cattolici solo lo 0,2, la cui visibilità è garantita attraverso
numerose opere educative, sanitarie e caritative. Religione di Stato dal 1988 è l’Islam,
sebbene sulla carta resti garantita la libertà religiosa. Tra
le sfide pastorali per la Chiesa cattolica oggi, è certamente l’inculturazione della
fede, ed il dialogo ecumenico e interreligioso di fronte all’emergere del radicalismo
musulmano e all’incremento delle sette pseudo-cristiane. Altri temi prioritari sono
la formazione dei laici, la promozione delle famiglia, una maggiore attenzione ai
media e ai rapporti con la società civile. Da ricordare infine il viaggio di Giovanni
Paolo II, avvenuto nel lontano 1986.