Il Consiglio Ecumenico delle Chiese chiede al governo sudafricano la fine delle violenze
xenofobe
Porre fine alle violenze xenofobe e promuovere i diritti umani: è quanto chiede il
Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) al governo del Sudafrica. In una lettera indirizzata
al Consiglio delle Chiese sudafricano, il segretario generale uscente del CEC, rev.
Samuel Kobia, si dice “profondamente rattristato per la brutale ondata di violenti
attacchi xenofobi ed uccisioni di stranieri, immigrati e rifugiati” avvenuti in Sudafrica
durante il mese di maggio e hanno provocato almeno 50 vittime e più di 70mila sfollati.
Per questo, il rev. Kobia chiede al governo locale “di dimostrare la propria leadership,
ponendo fine alle violenze e promuovendo il rispetto dei diritti umani”. Inoltre,
pur riconoscendo “il diritto delle nazioni di mantenere la sicurezza dei propri confini”,
il segretario generale del CEC chiede allo Stato e alla popolazione sudafricana di
“accogliere gli stranieri” e pone l’accento sui “contributi positivi” che i migranti
possono portare nel Paese che li ospita “in termini di diversità culturale, talento
e crescita economica”. “Gli immigrati non sono una merce, alieni illegali o mere vittime.
– scrive ancora il rev. Kobia – Gli immigrati sono esseri umani. I diritti degli immigrati
sono diritti umani. Noi dobbiamo rispettare la dignità umana di tutti gli immigrati
ed avere una considerazione globale dei loro bisogni, delle loro forze e dei contributi
culturali, economici e sociali che offrono alla società”. Oltre a questo, si legge
poi nella lettera, “dobbiamo essere solidali con i migranti e le chiese migranti,
accompagnandoli ed includendoli nelle fasi decisionali che guidano le loro vite”.
Infine, il rev. Kobia ricorda che “il Sudafrica ha una lunga storia di lotta contro
l’odio e le discriminazioni razziali. La sua costituzione contiene una Carta dei diritti
che è una pietra miliare della democrazia nel Paese e costringe la nazione a rispettare,
proteggere, promuovere ed a portare avanti il diritto”. Per questo, il CEC chiede
al governo sudafricano di porre fine alle violenze, anche in linea con le norme contenute
negli strumenti internazionali di tutela dei diritti umani. (I.P.)