Grande partecipazione di fedeli al pellegrinaggio notturno Macerata-Loreto. Ieri,
la Messa celebrata dal cardinale Bagnasco. Con noi, mons. Giuliodori
Oltre settantamila fedeli, in gran parte giovani, provenienti da tutta Italia ed anche
dall’estero, hanno partecipato - nelle scorse ore - al tradizionale pellegrinaggio
notturno a piedi da Macerata al Santuario mariano di Loreto. "Ora siete arrivati alla
meta, siete arrivati a casa", ha detto stamani ai pellegrini l'arcivescovo-prelato
di Loreto, mons. Giovanni Tonucci. I partecipanti al pellegrinaggio sono partiti poco
dopo le 22, al termine della Messa celebrata dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente
delle CEI, nello stadio Helvia Recina di Macerata. Tema del pellegrinaggio di quest’anno:
“Il vero protagonista della storia è il mendicante”. Il servizio di Alessandro
Gisotti:
Canti
Da
trent’anni in cammino verso Maria per testimoniare l’amore a Cristo e ai propri fratelli.
La 30.ma edizione del pellegrinaggio Macerata-Loreto, iniziativa promossa da Comunione
e Liberazione, è stata vissuta con gioia, entusiasmo, all’insegna della speranza.
Nella Messa nello stadio Helvia Recina, il vescovo di Macerata, Claudio Giuliodori,
ha letto il messaggio inviato dal Papa: “Sua Santità
auspica che quanti prenderanno parte a così significativa esperienza di preghiera,
che ripropone in modo originale un gesto profondamente sentito dal popolo cristiano,
possano fare gioiosa esperienza di Cristo, Via Verità e Vita”.
La Messa
è stata celebrata dal cardinale Angelo Bagnasco, che ha invitato i fedeli a farsi
pellegrini nella vita quotidiana, con l’aiuto di Maria: “Che
la Santa Vergine ci introduca sempre meglio nel mistero del Dio fatto uomo, ci doni
di rimanere pellegrini in questa traversata del tempo. Pellegrini non soli, ma solerti,
operosi, capaci di guardare il mondo con gli occhi di Cristo per amarlo un poco come
il suo stesso cuore”. Dopo la Messa ha avuto dunque inizio
il cammino notturno verso la Santa Casa di Loreto, con in testa la "fiaccola della
Pace", benedetta dal Papa durante l'udienza generale di mercoledì scorso. Un pellegrinaggio,
conclusosi nella mattinata, scandito dalla recita del Rosario, da canti e testimonianze.
Sull'importanza di questo pellegrinaggio, Luca Collodi ha intervistato
il vescovo di Macerata, Claudio Giuliodori:
R.
– La mia valutazione da osservatore esterno per tanti anni, poi dall’anno scorso con
uno sguardo più ravvicinato, è che la forza di comunicazione di questa esperienza
risiede nel vissuto che le persone fann. L’essersi sviluppato il pellegrinaggio in
pochissimi anni da qualche decina di persone a decine di migliaia sta ad indicare
la forza del "passaparola" e dell’esperienza vissuta. Certamente è accompagnato da
una campagna di comunicazione, nel senso di far circolare la notizia, farla conoscere,
divulgarla, ma tutto questo non basterebbe per ottenere un risultato così straordinario.
C’è un altro elemento che valorizza l’esperienza vissuta e, quindi, il messaggio è
comprovato, rafforzato, da questa esperienza.