Per la sicurezza alimentare: l’editoriale di padre Lombardi
“Dà da mangiare a colui che è moribondo per fame, perché, se non gli avrai dato da
mangiare, lo avrai ucciso”. Con questa forte citazione dell’antica tradizione cristiana
si conclude il messaggio indirizzato dal Papa al Vertice sulla sicurezza alimentare
svoltosi a Roma nei giorni scorsi presso la FAO. Nessuno si può nascondere la difficoltà
di articolare un piano operativo efficace di medio e lungo termine per debellare la
fame nel mondo o anche solo per far fronte in tempi brevi all’emergenza creata dal
rapido aumento dei prezzi degli alimenti. In un mondo complesso come il nostro le
cause dei problemi sono sempre molteplici, e quindi anche le risposte; e non è detto
che queste siano coerenti e convergenti, anche perché spesso condizionate da interessi
diversi.
In questo contesto la posizione della Chiesa insiste soprattutto
sui principi più fondamentali: il diritto alla vita e quindi all’alimentazione come
primario e per ogni persona; il dovere della solidarietà verso le persone e i popoli.
Continua il Papa: “Se il rispetto della dignità umana fosse fatto valere sul tavolo
del negoziato, delle decisioni e della loro attuazione, si potrebbero superare ostacoli
altrimenti insormontabili e si eliminerebbe il disinteresse per il bene altrui”. Insomma:
di fronte alla fame dei poveri non possiamo considerarci giustificati per il fatto
che superarla è difficile. Bisogna trovare le priorità e i corretti punti di partenza.
Le prime persone da aiutare sono i piccoli agricoltori dei paesi poveri con le loro
famiglie. Uno sviluppo, dunque, centrato sulla dignità della persona.