2008-06-04 12:31:02

Corea del Nord: ONG sudcoreane denunciano 800 mila morti per la carestia


Persone che muoiono mentre sono al lavoro in fabbrica, stremati dalla fame; poliziotti che rubano cibo alla gente; inedia dovuta a digiuni prolungati: mentre i leader mondiali discutono al vertice Fao del problema alimentare, la popolazione della Corea del Nord rischia una decimazione senza precedenti. L’annuale carestia, unita alle disastrose alluvioni dello scorso anno, ha reso irreperibile ogni genere alimentare nel regime guidato da Kim Jong-il. Secondo Organizzazioni non governative sudcoreane, le uniche che ancora portano beni di prima necessità sul territorio del Nord, sono almeno 800mila le vittime della fame. Particolarmente dura - riferisce l'Agenzia AsiaNews - la situazione dei lavoratori dell’industria bellica, vincolati dal segreto militare a non abbandonare mai la propria postazione di lavoro. Il governo ha assegnato ad ogni fabbrica un quantitativo di cibo talmente insufficiente che, da aprile ad oggi, circa tre operai per fabbrica muoiono ogni giorno. Nelle fabbriche militari la situazione è drammatica. I cittadini ordinari, colpiti duramente dalla mancanza di cibo, possono comunque cercare di ottenere qualcosa da mangiare nei mercatini illegali retti da contadini, che usano il baratto per cercare di sopravvivere. Ma i militari non di servizio, quelli che lavorano nelle caserme o nelle industrie belliche, costretti a lavorare e che non possono uscire dalle fabbriche, non hanno cibo. Secondo le ONG sudcoreane, i quadri comunisti locali non si fanno scrupoli nel requisire e comminare multe per ogni cosa e non organizzano più riunioni pubbliche o sessioni di indottrinamento politico perchè temono che gli abitanti, riuniti ed inferociti, possano usare la violenza per vendicarsi”. (R.P.)







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