Vertice FAO a Roma per affrontare la crisi alimentare mondiale
La Banca Mondiale ha già annunciato uno stanziamento di oltre un miliardo di dollari;
USAID, l’Agenzia del governo americano, ha previsto 5 miliardi di dollari in due anni.
Sono questi i primi impegni adottati in occasione del Vertice della FAO per contrastare
l’emergenza alimentare, che ha ridotto alla fame milioni di persone in tutto il mondo.
Da domani al 5 giugno centinaia di leader politici ed esperti internazionali discuteranno
a Roma sulle possibili soluzioni al rilancio agricolo dei Paesi in via di sviluppo.
Tra i temi al centro del dibattito, anche quello sulla produzione dei biocarburanti,
messi sotto accusa come una delle cause della scarsa produzione alimentare. Tuttavia,
ammonisce l’OCSE, l’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica, non
ci saranno soluzioni a breve termine e l’andamento dei prezzi per il cibo tenderà
verso l’alto almeno per i prossimi 10 anni. Marco De Ponte, segretario generale
della ONG Action Aid, ci parla delle speranze legate al vertice della FAO. L’intervista
è di Stefano Leszczynski:
R. –
Oggi il fatto che i leader di tutto il mondo si riuniscano a Roma, anche se per difendere
ciascuno le proprie posizioni, rappresenta comunque una svolta positiva poichè ci
si è accorti che il problema della fame non è un problema di decenni o secoli fa,
ma che le 850 milioni di persone di cui la FAO continua a parlare – ormai da anni
– e che non riusciamo a far diminuire sono un problema reale. Un problema che tra
l’altro si è purtroppo aggravato decisamente con la crescita dei prezzi di alcuni
cibi di uso comune in molti Paesi poveri. Si stima che ad oggi - negli ultimi 12
mesi - probabilmente altre 100 milioni di persone siano scivolate al di sotto una
soglia di reddito tale da non potersi permettere un nutrimento adeguato.
D.
– La società civile e le Organizzazioni non governative parlano spesso di speculazioni
per indicare le cause all’origine di questa crisi. E’ così?
R.
– Le cause sono molteplici ed ovviamente si cerca anche di rendere le cose semplici,
ma sono comunque molteplici. Quella della speculazione rappresenta sicuramente un
elemento nuovo, perchè molti dei grandi investitori - oltre ad investire in materie
prime come l’oro o comprando petrolio - hanno imparato a comprare anche granaglie
e riso in grande quantità e quindi di fatto controllandone il prezzo.
D.
– Secondo le Organizzazioni non governative, che si sono riunite tra l’altro in un
Forum prima del Vertice, qual è la strada da seguire per migliorare la situazione?
R.
– Le strade sono complesse e sicuramente partirei da questo dato. Nel corso negli
ultimi 10-15-20 anni per affrontare la persistente crisi di accesso al cibo di molti
Paesi, si è investito moltissimo nell’aiuto di emergenza e si è invece investito pochissimo
nello sviluppo agricolo. Bisogna ora invertire l’ordine dei fattori e quindi aumentare
anzitutto gli investimenti e l’aiuto pubblico e lo sviluppo, ma tra queste due cose
non vale più l’idea di guardare la punta dei propri piedi per risolvere il problema
nell’immediato, ma è necessario invece guardare avanti ed investire nello sviluppo
agricolo.
D. – A tenere banco è anche la questione
degli OGM. In molti vedono una soluzione alla crisi alimentare in questi nuovi prodotti...
R.
– Non bisogna avere nessun atteggiamento insensato. E’ chiaro che le tecnologie in
agricoltura hanno sempre fatto la loro parte e quindi non c’è da avere paura. Ma credere
che gli OGM possano esser la soluzione di un problema come quello odierno è assolutamente
irrealistico. Abbiamo capito benissimo, da quanto ci siamo detti, che non si tratta
di un problema di quantità in assoluto, ma di un problema di distribuzione e di accesso
alle risorse.
D. – Quali sono gli auspici per questo
Vertice della FAO?
R. – Diciamo che in parte siamo
già riusciti a far capire che questo problema è un problema di tutti i Paesi, ricchi
e poveri; di tutti i Paesi industrializzati e dei Paesi meno industrializzati. Va
ora ristabilita una grande partnership per affrontare il problema della fame. Dobbiamo
ricordarci che questo Vertice è stato convocato per il problema dei biocarburanti.
La regolazione dei sussidi e di produzione di granaglie per produrre biocarburanti
è la cosa sulla quale ci aspettiamo un grosso passo avanti ed anche di alcune rinunce
– in particolare – da parte di Europa e Stati Uniti.